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19/11/2018

ANTITRUST: LA CAMPAGNA “LA VITA IN BLU” DI AUCHAN E’ UNA PURA INIZIATIVA COMMERCIALE

LA CATENA RIABILITA GLI OGM MA CONTINUA ARBITRARIAMENTE AD ESCLUDERE L’OLIO DI PALMA

 

L’Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile aveva già in passato espresso la propria opinione a proposito dell’iniziativa “La vita in blu” di Auchan: Bollini blu e principio di precauzione: no a soluzioni arbitrarie, sì alle evidenze scientifiche

Di cosa si tratta?

L’iniziativa, proposta da Auchan nell’ambito di un “progetto benessere”, consiste nell’apposizione di un bollino a forma di cuore di colore blu su determinati prodotti alimentari oggetto di una selezione effettuata dalla stessa catena (attraverso l’utilizzo di un algoritmo ed avvalendosi della consulenza di un proprio “collegio di esperti”) al fine di fornire ai consumatori informazioni nutrizionali di immediata percepibilità, con l’obiettivo dichiarato di aiutare i consumatori stessi a “mangiare meglio”.

La selezione dei prodotti viene operata dalla catena stessa con evidenti problemi di arbitrarietà: sono stati, infatti, esclusi a priori dalla selezione i prodotti contenenti ingredienti controversi, tra i quali, in modo del tutto ingiustificato in Italia, l’olio di palma.

Questo bollino blu, rischia di alimentare disinformazione e di confondere i consumatori. Scegliere o, peggio, sconsigliare un prodotto sulla base di criteri arbitrariamente applicati in assenza di fondamenti scientifici e normativi è rischioso e inaccettabile.” aveva ricordato lo scorso anno Giuseppe Allocca, presidente dell’Unione.

L’Unione non è stata l’unica a dire la sua in merito. Federalimentare, Centromarca e diversi autorevoli esperti, come il prof. Calabrese (NO AL BOLLINO BLU AUCHAN: OCCORRE UNA CORRETTA INFORMAZIONE NUTRIZIONALE), la rivista Il Salvagente (Il bollino blu di Auchan? Indigesto a tutti, anche a Centromarca) e altri si sono espressi con toni molto critici nei confronti dell’operazione di Auchan, soprattutto perché la scelta dei prodotti su cui apporre il bollino blu avviene in maniera del tutto arbitraria.

Su segnalazione di una associazione di consumatori, l’Antitrust aveva aperto un procedimento che si è concluso lo scorso 10 ottobre con la sottoscrizione di impegni da parte della catena volti a chiarire, da un lato, la natura meramente commerciale dell’iniziativa e la soggettività dei criteri posti alla base della selezione e, dall’altro, a modificare l’elenco dei prodotti/ingredienti esclusi a priori (riammettendo a sorpresa gli OGM!) e ampliare il numero dei componenti del “collegio di esperti” aggiungendo tre membri esterni di comprovata esperienza in materia di nutrizione, di cui solo uno rappresentativo delle Pubbliche Autorità.

Sebbene l’Antitrust abbia ritenuto sufficienti tali modificativi impegni, restano forti le perplessità sulla correttezza di questa iniziativa come chiarito anche da Centromarca.

Per l’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, permangono tutti gli estremi per una contestazione, dal momento che restano comunque esclusi a priori dalla selezione i prodotti contenenti olio di palma di per sé, indipendentemente dalle caratteristiche nutrizionali del prodotto finito.

Infatti, per motivi ampiamente supportati dalla letteratura scientifica, anche di fonte ministeriale, e dal quadro normativo in vigore:

  • non sussiste alcun motivo particolare che giustifichi tale esclusione dal punto di vista nutrizionale essendo l’olio di palma un normale grasso simile al burro e con minori quantitativi di grassi saturi rispetto a ingredienti sostitutivi quali l‘olio di cocco.
  • non si rileva alcuna criticità particolare sotto il profilo della sicurezza come da normative in vigore e controlli analitici operati dalle Autorità.
  • per le ragioni a suo tempo evidenziate dall‘Istituto Superiore di Sanità e condivise da Agcml‘olio di palma non fa male alla salute in una dieta bilanciata” considerato anche che l’80% dei grassi saturi della nostra dieta proviene dall‘assunzione di altri comuni prodotti alimentari quali latticini, carni, altri oli etc.

Si comprende quindi come un’esclusione “A PRIORI” sia antiscientifica  e  contestabile, in quanto l’oggetto delle valutazioni nutrizionali e commerciali di Auchan (ammesso che siano obiettive e lecite) dovrebbero essere i prodotti o le loro porzioni, e non già un lecito ingrediente utilizzato in tutto il mondo da migliaia di anni e mai escluso o limitato di per sé.

Ma del resto, per ammissione stessa di Auchan, si tratta di una operazione commerciale, e demonizzare l’olio di palma si è dimostrata una scelta di marketing che paga.