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23/12/2019

APPROVATI I NUOVI CRITERI DELL’UE PER GLI APPALTI PUBBLICI VERDI IN MATERIA DI PRODOTTI ALIMENTARI, SERVIZI DI RISTORAZIONE E DISTRIBUTORI AUTOMATICI

 

I grassi vegetali dovranno essere ottenuti con metodi più rispettosi dell’ambiente rispettando i requisiti di un sistema di certificazione. L’obiettivo del 100% di olio di palma sostenibile in Europa diventa sempre più raggiungibile.

Nel mese di settembre sono stati approvati i nuovi Criteri dell’UE per gli appalti pubblici verdi in materia di prodotti alimentari, servizi di ristorazione e distributori automatici che hanno l’obiettivo di agevolare l’acquisto da parte delle aziende pubbliche di beni, servizi e lavori a ridotto impatto ambientale. Gli appalti pubblici possono influenzare in maniera significativa il mercato: la spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi (esclusi servizi pubblici e difesa), infatti, costituisce almeno il 14% del prodotto interno lordo UE (PIL).

I nuovi criteri di sostenibilità riguardano per la prima volta anche i grassi vegetali, che dovrebbero essere ottenuti con metodi più rispettosi dell’ambiente.

 ST4. Grassi vegetali ottenuti con metodi più rispettosi dell’ambiente

Quando vengono acquistati oli vegetali o prodotti alimentari e/o bevande preconfezionati contenenti grassi vegetali, almeno una certa % delle unità/degli articoli alimentari preconfezionati contenenti oli vegetali deve essere stata prodotta a partire da colture conformi ai criteri ambientali relativi al suolo, alla biodiversità, ai cambiamenti d’uso del suolo e agli stock di carbonio organico rispettando i requisiti di un sistema di certificazione1 che copre tali aspetti, i requisiti di cui all’articolo 93 del regolamento (UE) 1306/2013, o con altri mezzi equivalenti.

[1] I sistemi basati su organizzazioni costituite da diversi portatori di interesse ad ampia partecipazione, tra cui ONG, industria e governo, quali la Tavola rotonda sull’olio di palma sostenibile (RSPO), il Gruppo per l’innovazione nel settore dell’olio di palma (POIG), la Tavola rotonda per la soia responsabile (RTRS), il Protocollo di garanzia di sostenibilità della soia (SSAP) o Pro-Terra, possono dimostrare la conformità al criterio purché coprano i principi ambientali menzionati. Altri sistemi, anche a livello nazionale, possono essere considerati equivalenti se rispettano i principi ambientali menzionati.

 

Siamo quindi di fronte ad una importante novità, che rappresenta un serio incentivo al raggiungimento dell’obiettivo di utilizzare a livello comunitario unicamente olio di palma proveniente da filiere sostenibili certificate (leggi qui).

L’olio di palma oggi è la più importante fonte di olio vegetale al mondo. Le sue alte rese per ettaro lo rendono altamente competitivo e la sua produzione rappresenta per i paesi produttori una rilevante fonte di reddito per milioni di persone. Per il sistema produttivo l’aumento di domanda di olio di palma sostenibile sarebbe di forte stimolo anche verso il raggiungimento degli SDGs – Sustainable Development Goals – gli obiettivi di sviluppo sostenibile sottoscritti nel settembre del 2015 dalle Nazioni Unite.

Queste Linee Guida della CE non sono vincolanti per gli Stati Membri, ma sarebbe molto opportuno che il Governo Italiano recepisse tali indicazioni nella normativa nazionale, approfittando del fatto che sono in fase di revisione i corrispondenti “Criteri Ambientali Minimi per il Servizio di Ristorazione Collettiva e la Fornitura di Derrate Alimentari” approvati con Decreto del Ministero dell’Ambiente del 25 luglio 2011.

I nuovi CAM costituiranno il riferimento principale per le stazioni appaltanti per l’affidamento dei servizi di ristorazione collettiva (mense, università, uffici, ospedali, ecc) per i prossimi anni. Non possiamo non cogliere questa opportunità per orientare il mercato italiano verso l’impiego esclusivo di olio di palma sostenibile entro il 2020. Obiettivo, lo ricordiamo, già condiviso dal Governo italiano con la firma delle Dichiarazioni di Amsterdam nel 2017.