News

06/06/2018

I FALSI MITI SULL’OLIO DI PALMA SFATATI DALLA SCIENZA

 

Spesso vengono sollevate accuse nei confronti dell’olio di palma. Un autorevole articolo dell’International Journal Environmental Research and Public Health (“Pediatric Age Palm Oil Consumption” di Lorenza di Genova, Laura Cerquiglini, Laura Penta, Anna Biscarini e Susanna Esposito della Clinica Pediatrica del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Biochimiche dell’Università di Perugia) ha analizzato una serie di documenti scientifici degli scorsi 20 anni riguardanti l’olio di palma e la salute dei bambini mettendo in evidenza i tipici falsi miti legati a questo alimento:

  • L’indicazione in etichetta “senza olio di palma” non necessariamente significa avere un prodotto meno grasso o di migliore qualità. Solo leggendo le tabelle nutrizionali e in particolare le quantità di grassi contenute nel prodotto si è in grado di valutarne le qualità nutrizionali.
  • L’olio di palma fa male alla salute. Non esistono evidenze scientifiche a sostegno di questa affermazione. Ciò che nuoce alla salute sono i grassi saturi, se ingeriti in elevate quantità, che sono presenti soprattutto in una serie di alimenti comuni come il latte e i suoi derivati, la carne, le uova.
  • L’olio di palma è nocivo nei bambini. Non esistono evidenze scientifiche a supporto di questa affermazione. L’acido palmitico per altro è fondamentale nell’alimentazione infantile ed è presente anche nel latte materno. Come per gli adulti, anche nei bambini vale la regola delle quantità (max 10% sul totale delle calorie giornaliere ingerite), anche se per i soggetti di giovane età, se normopeso e con livelli di colesterolo nella media, un’alta assunzione di acidi grassi non è correlata ai fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.
  • L’olio di palma contiene sostanze tossiche (GE, 2-MCPD, 3-MCDP). Queste sostanze non sono presenti in natura nell’olio di palma. Si tratta di contaminanti di processo che si possono formare accidentalmente in tutti gli oli vegetali a causa di processi di lavorazione non adeguati. Spetta alle autorità controllarne i limiti nei prodotti, indipendentemente dal tipo di olio utilizzato.
  • E’ più salutare sostituire l’olio di palma con altri tipi di oli. Dipende dal tipo di grasso usato e in particolare dalla composizione percentuale di acidi grassi.

L’olio di palma è ampiamente usato dall’industria (alimentare, cosmetica, cura della persona e prodotti similari…). In campo alimentare lo si utilizza per svariate preparazioni grazie alle sue proprietà chimiche e fisiche, inoltre è facilmente reperibile e ha un ottimo rapporto qualità/prezzo rispetto ad altri oli alimentari. L’olio di palma in origine è anche ricco di antiossidanti, vitamina A e carotenoidi, tanto che è spesso usato da popolazioni con carenze nutrizionali e nell’alimentazione infantile.

L’olio di palma contiene anche una consistente percentuale di grassi insaturi, soprattutto acido oleico (39%), che ha un ruolo positivo sul piano nutrizionale.

Inoltre nell’articolo sono citati studi recenti che dimostrano che non esistono correlazioni dirette tra l’assunzione di olio di palma e l’aumento del colesterolo nei soggetti giovani e con un livello di colesterolo nella norma e che non ci sono relazioni significative tra grassi saturi e problemi cardiovascolari.

Il presupposto fondamentale che sta alla base di una corretta alimentazione è quello di variare sempre gli alimenti e imparare il corretto bilanciamento dei nutrienti secondo le indicazioni nutrizionali approvate dalla comunità scientifica. Per quanto riguarda i grassi (tutti i tipi), l’introito giornaliero non deve superare il 35% delle calorie, con un massimo del 10% dato dai grassi saturi.

 

IN CONCLUSIONE, non esiste un alimento di per sé dannoso per la salute. Gli eventuali effetti negativi sono misurabili rispetto alle quantità ingerite e alle condizioni di salute del soggetto.

L’olio di palma è un olio ricco di grassi saturi, come altrettanti oli e alimenti, il cui consumo va controllato ma non demonizzato. La raccomandazione quindi è quella di seguire le indicazioni nutrizionali, promosse anche dal Ministero della Salute, che indicano al 35% sul totale delle calorie giornaliere la quantità massima di grassi, di cui il 10% di grassi saturi.

L’olio di palma infine essendo fonte di acido palmitico, lo stesso presente nel latte materno, è un valido alimento nell’alimentazione infantile.

Solo una corretta informazione può aiutare il consumatore finale a districarsi dalle notizie più o meno veritiere in campo alimentare.