Interviste

03/11/2017

Intervista a Giuseppe Alloca, presidente Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile

 

In questi mesi abbiamo raccontato e spiegato cos’è l’olio di palma, sfatando fake news e cercando di far luce sulle verità dietro la guerra a quest’ingrediente. Così Giuseppe Allocca, Presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile spiega in un’intervista.

 

D: Partiamo dal principio, cos’è l’olio di palma?

 

G.A.: l’olio di palma è un ingrediente – come tanti altri – che non presenta rischi per la salute in una dieta bilanciata e che può far parte a pieno titolo della nostra alimentazione anche in termini di sicurezza.

 

D: Eppure, diversi mesi fa, alcuni Gruppi d’opinione e della politica avevano chiesto all’AGCM (Autorità Garante Concorrenza e Mercato) di sanzionare, e quindi di non poter più utilizzare, la campagna pubblicitaria dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile (disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=DDenYYY9jbY) accusando i messaggi, sia nutrizionali che ambientali e di sostenibilità, di essere “falsi e ingannevoli” ai sensi del Codice del Consumo. Cosa è successo?

 

G.A.: L’AGCM, ai sensi del Regolamento sulle procedure istruttorie art. 5/1/c, ha archiviato come infondate le accuse di “ingannevolezza” avanzate da alcuni gruppi di opinione e della politica che chiedevano di sanzionare le comunicazioni e la campagna a favore dell’olio di palma sostenibile promossa dall’Unione. In particolare, sono stati ritenuti corretti i claim che citavano “la sua coltivazione sostenibile aiuta a rispettare la natura” e “non presenta rischi per la salute in una dieta bilanciata”. La pubblicità dell ‘Unione riportava anche l’ affermazione (contestata dai suddetti gruppi di opinione) che “l’ olio di palma è un prodotto di origine naturale” essendo ottenuto da spremitura. L’AGCM ha palesemente ignorato la contestazione, né ha chiesto ulteriore documentazione probatoria in merito.

 

D: In questi mesi si è anche parlato tanto di olio di palma soprattutto in relazione alla salute. Cosa mi può dire a riguardo?

 

G.A.: Sul tema dei grassi saturi l’Istituto Superiore di Sanità ha confermato come sia infondata la demonizzazione dell’olio di palma all’interno di una dieta bilanciata, soprattutto in relazione ai numerosi nutrienti quotidianamente assunti. Dello stesso parere anche lo studio della Nutrition Foundation of Italy, sottoscritto da 24 esperti italiani e pubblicato da vari organismi rappresentativi delle più importanti società medico-scientifiche nazionali, nel quale si legge che l’olio di palma è un ingrediente che può far parte a pieno titolo della nostra alimentazione. Così come dello stesso parere è stato l’Istituto Mario Negri che ha realizzato un’analisi su 51 studi e ricerche scientifiche con la quale ha notevolmente ridimensionato il ruolo negativo degli acidi grassi saturi sull’innalzamento del colesterolo sanguigno, principale fattore di rischio delle malattie cardiovascolari.

 

D: E sul fronte della sicurezza alimentare?

 

G.A.: Le Autorità nazionali ed europee deputate hanno da tempo analizzato gli aspetti produttivi e di sicurezza di questo ingrediente nonché i pareri di varie Istituzioni scientifiche (fra cui Iss, Efsa e Jecfa), senza che alcun provvedimento o vincolo, neppure precauzionale o di semplice etichettatura, si sia rivelato opportuno assumere nei confronti del palma e/o dei prodotti che lo contengono. In ogni caso l’olio di palma correntemente utilizzato è raffinato con procedimenti mitigati e praticamente non rilascia contaminanti. Pertanto attendiamo con tranquillità i limiti normativi che la Commissione Europea vorrà porre. Anzi li auspichiamo!

 

D: Ma allora, perché alcune realtà hanno ritenuto opportuno adottare il principio di precauzione?

 

G.A.: Onestamente, non so spiegarmelo. O meglio, me lo spiego con il grande effetto mediatico che fa il termine “precauzione”. Quello che posso dire con assoluta certezza è che l’adottare o meno il principio di precauzione è una decisione che spetta alle autorità comunitarie e nazionali competenti che, nel caso dell’olio di palma, non hanno mai ritenuto di dover assumere sul tema alcuna iniziativa nè precauzionale né di linee guida.  In particolare, segnalo che il 1° marzo 2017, il Sottosegretario alla Salute Davide Faraone ha risposto a nome del Governo a un’interrogazione parlamentare relativa ai rischi per la salute derivanti dall’uso dell’olio di palma, affermando: “si ritiene che, allo stato attuale, le azioni assunte a livello di Unione Europea non rendano necessaria l’assunzione di ulteriori azioni in ambito nazionale”. Risultato: chi in comunicazione utilizzava  il richiamo al principio di precauzione ha dovuto fare marcia indietro.

  1. e sul fronte del claim “senza olio di palma”, a volte utilizzato in senso comparativo, a volte come semplice “factual statement”?

 

G:A.: anche in questo caso le Autorità si sono espresse: il claim è lecito ma solo in presenza di rigorose condizioni; ad es osservanza del Regolamento UE sui claim nutrizionali e della salute, dimostrazione che la ricetta sostitutiva sia migliore dal punto di vista salute\sicurezza\ambiente. Dimostrazione non semplice proprio per i motivi che hanno portato Agcm ad archiviare le accuse contro la nostra pubblicità.  Credo che assisteremo ad un lento ma  progressivo abbandono del claim anche da parte del Trade.