Lo scorso 15 maggio, presso l’Università Urbaniana in Vaticano, Sua Eminenza il Cardinale Peter K.A. Turkson (Prefetto del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano), H.E.Luhut Binsar Pandjaitan (coordinatore del ministero delle politiche marittime della repubblica di Indonesia) e da H.E. Tan Sri Bernard Giluk Dompok (Ambasciatore della Malesia alla Santa Sede) hanno incontrato diplomatici, Prelati della Santa Sede, politici, esperti, accademici, organizzazioni non governative e stampa internazionale per discutere degli aspetti economici e sociali legati alla produzione dell’olio di palma sostenibile nei Paesi equatoriali.
Il Ministero delle Politiche marittime della Repubblica di Indonesia e l’Ambasciata della Malesia hanno voluto questo incontro a seguito della direttiva del Parlamento Europeo che prevede, tra l’altro, di escludere l’olio di palma sostenibile dalle fonti di energia rinnovabile (17 gennaio 2018) con l’obiettivo di discutere di temi legati alle politiche agricole dei paesi in via di sviluppo ((tra questi oltre a Indonesia e Malesia ci sono Vietnam, Colombia, Ecuador, Guatemala e Nigeria)) e fare in modo che gli stakeholder coinvolti possano trovare una linea comune e adottare politiche non discriminatorie. Si è discusso altresì su come la produzione di olio di palma sostenibile possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs)[1].
L’olio di palma è un alimento usato dall’uomo più di 9000 anni e che fa parte della tradizione culinaria di molti paesi dell’Africa Occidentale, del Sud-Est Asiatico e del Sud America. Oggi è l’olio più usato al mondo con una produzione annua di circa 200 milioni di tonnellate (fonte: Mielke Oil World 2017) grazie ad alcune sue caratteristiche fondamentali: la resistenza alle alte temperature e quindi il fatto di essere una valida alternativa ai grassi trans, il gusto neutrale che non altera il sapore delle preparazioni in cui viene utilizzato, la sua natura solida o semi-solida a temperatura ambiente molto apprezzata nell’industria alimentare. La palma inoltre ha una resa di gran lunga superiore rispetto ad altri vegetali fonti di oli (tipicamente, soia, girasole, ecc…): su scala mondiale, la palma occupa il 6,6% dei terreni coltivati e produce il 38,7% di olio. La sua produzione è per il 40% in mano ai piccoli coltivatori (3-3,5 milioni solo in Indonesia e Malesia) contribuendo così alla crescita economica di intere aree rurali.
Oggi la coltivazione della palma si sta sviluppando anche in alcuni paesi dell’Africa Centrale e del Sudamerica che grazie alla coltivazione di palma da olio ed alla produzione di olio di palma sostenibile avranno la possibilità di combattere la povertà e avviarsi verso uno sviluppo economico e sociale.
La deforestazione, tema cruciale legato alle piantagioni di palma, è causato principalmente dagli allevamenti di bestiame (24%) e dalle piantagioni di soia (5,4%) e di mais (3,2%). La palma arriva solo dopo con il 2,3%. Se si considera inoltre che la produttività della palma è fino a 10 volte superiore ad altre piante da olio, se i principali coltivatori di palma passassero ad altre colture, le aree deforestate sarebbero di gran lunga maggiori.
Quello che di solito non viene mostrato dai media e su internet è l’esistenza di piantagioni sostenibili, così come viene raramente spiegato l’impegno di un numero sempre maggiore di aziende e multinazionali nell’acquistare olio di palma sostenibile. Lo stesso cardinale Peter K.A. Turkson ha sollevato il problema dell’informazione: su internet tutti hanno accesso alle argomentazioni di coloro che sono contro le piantagioni di olio di palma ma nessuno è informato sulle ragioni della controparte. Turkson ha invitato quindi i giornalisti presenti alla conferenza a farsi testimoni di quanto raccontato in quella sede e di informare correttamente il pubblico attraverso ciascuno i propri canali e gli organi di informazione per cui lavorano (https://youtu.be/B9w_eE0-EMc).
Questi sono i 7 punti salienti emersi durante la Conferenza, e richiamati del documento conclusivo congiunto sottoscritto dall’Ambasciata Malesia e della Repubblica Indonesiana presso la Santa Sede e dal Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano dello Stato Vaticano (Final Executive Summary of the Conference):
Di seguito i link per scaricare il programma della Conferenza e alcune delle presentazioni
Programma della conferenza: PROGRAMME
James Fry LMC International – Oxford: Facts and Myths – James Fry
Frank Claassen – European Palm Oil Alliance: Fatti e miti sull’olio di palma_Frans Claassen
Prof. Pietro Paganini – John Cabot University: Olio di palma Vaticano – 15 maggio 2018
H.E. General Ret Luhut Binsar Pandjaitan – Coordinating Minister for Maritime Affairs of Republic Indonesia: keynote MINISTER LUHUT-1
Mahendra Siregar – Executive Director CPOPC: Seminar on Humanity and Peace
Per ulteriori informazioni:
Malaysian Palm Oil Certification Council
Indonesian Palm Oil Association
[1] Gli SDGs sono stati definiti e adottati lo scorso 25 settembre 2015 nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite da 193 Paesi. 17 obiettivi, che mettono al centro lo sviluppo sostenibile per l’umanità, stilati allo scopo di guidare le decisioni dei membri del Governo della Nazioni Unite nei successivi 15 anni.