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18/06/2019

LA RISPOSTA NON È IL BOICOTTAGGIO: INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE SCELGANO OLIO DI PALMA SOSTENIBILE CERTIFICATO

 

 

Frans Claassen – Presidente dell’ European Palm Oil Alliance (EPOA) – ha lanciato un urgente appello alle realtà europee attive nel settore agroalimentare per scegliere l’olio di palma sostenibile certificato RSPO, in occasione dell’evento Sustainable Palm Oil Dialogue dello scorso 14 giugno tenutosi a Utrecht. (leggi qui l’intervista).

“La nostra ambizione è di raggiungere il 100% di olio di olio di palma certificato e sostenibile (CSPO) nella produzione alimentare europea entro il prossimo anno (2020). Con lo sforzo necessario, l’obiettivo è del tutto raggiungibile: ad oggi il 74% dell’olio di palma utilizzato negli alimenti europei è già certificato”, ha dichiarato Claassen.

E’ fondamentale un impegno concreto e urgente da parte di tutte le realtà coinvolte.

“L’intero settore deve agire. Non possiamo raggiungere il 100% di olio di palma sostenibile certificato nella produzione alimentare europea solo sottoscrivendo impegni e facendo dichiarazioni: le aziende devono prendere decisioni consapevoli e agire davvero. L’European Palm Oil Alliance (EPOA) crede fermamente che il 100% di CSPO nei prodotti alimentari europei entro il 2020 sia possibile. Dobbiamo agire insieme e ora!”, ha commentato ancora il Presidente di EPOA.

Giuseppe Allocca, Presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile ha sottolineato che “Migliorare la percezione dell’olio di palma, creando condizioni più favorevoli alla transizione verso il sostenibile, è possibile solo attraverso un consistente lavoro di squadra tra gli operatori del settore. Anche per questo abbiamo scelto di partecipare, insieme da EPOA ed altre importanti realtà internazionali, al lancio della piattaforma Sustainable Palm Oil Choice, che mira ad accrescere l’accettazione del mercato coinvolgendo tutte le parti che già producono e utilizzano olio di palma sostenibile in attività di comunicazione per promuoverne e sostenerne la diffusione”.

I tempi sono maturi per cambiare il modo di comunicare, con un approccio positivo, che stimoli tutti gli elementi della filiera a diventare parte della soluzione.

“Abbiamo case history di successo da raccontare sull’olio di palma sostenibile. Se i produttori e i distributori alimentari europei vogliono essere veramente sostenibili, c’è solo una scelta: adottare esclusivamente olio di palma certificato RSPO. Dovrebbero comprarlo, utilizzarlo e sostenerlo pubblicamente. Insieme abbiamo davvero il potere di attuare un cambiamento reale”, ha concluso Frans Claassen.

Boicottare l’olio di palma sostenibile, sostituendolo con materie prime che hanno una resa per ettaro minore – e dunque impatti ambientali addirittura maggiori – rappresenta una mossa sbagliata e controproducente per l’ambiente, come affermano le più attive ONG di protezione ambientale, tra cui WWF, Greenpeace e Orangutan Land Trust, nessuna delle quali sostiene il boicottaggio dell’olio di palma.

Puntare sull’olio di palma sostenibile significa non solo salvaguardare le foreste pluviali e proteggere la biodiversità, ma anche sostenere il reddito dei piccoli produttori e contribuire a creare eque condizioni socio-economiche per i coltivatori e i lavoratori attivi nella filiera globale dell’olio di palma.