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22/07/2019

L’unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile – Storie di sostenibilità: l’impegno di UNIGRA’

 

 

Unigrà, multinazionale leader nel settore della trasformazione e commercializzazione di oli e grassi vegetali, sta dedicando un impegno particolare sul fronte del raggiungimento dell’obiettivo di approvvigionamento esclusivo di olio di palma sostenibile e a “zero deforestazione” entro il 2020.

Insieme ad altre realtà nazionali ed internazionali, come Ferrero, Intercos e Robeco, lo scorso 7 maggio Unigrà ha testimoniato il proprio impegno in occasione dell’evento “Italia e Olio di Palma Sostenibile: sfide e opportunità”, organizzato da RSPO (Roundtable for Sustainable Palm Oil) in collaborazione con l’Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile ed EPOA (European Palm Oil Alliance) (per maggiori informazioni leggi qui).

Nel corso del suo intervento – Marcello Valenti – Responsabile Sostenibilità di UNIGRA’ – ha spiegato quanto sia importante per l’azienda operare lungo la strada della sostenibilità: “Nonostante l’olio di palma sia coltivato su appena lo 0,4% del terreno agricolo mondiale, la sua coltivazione deve essere effettuata in modo sostenibile, prestando particolare attenzione agli impatti ambientali, sociali ed economici, nonché ai rischi legati alla filiera”, aveva dichiarato Valenti.

Gian Maria Martini – Amministratore Delegato di Unigrà – in una recente intervista per il magazine Food ha ribadito che l’olio di palma sostenibile costituisce la risposta più efficace alla crescente domanda di oli e grassi, nonostante le numerose campagne di boicottaggio.

A partire dal 2014, infatti, le numerose campagne denigratorie hanno portato il mercato europeo a intraprendere un percorso di sostituzione di questo componente sia nei biscotti che nei prodotti sfogliati. “Nel primo caso è stato sostituito con l’olio di girasole alto oleico, mentre nel secondo si è fatto ricorso a grassi esotici come il burro di Karité”, ha spiegato Martini. “Ingredienti che, per la loro scarsa reperibilità, sono stati interessati da un aumento di prezzo del 100% nell’ultimo anno. Nessuna delle alternative è in grado di competere con l’olio di palma in termini di disponibilità e facilità di reperimento. Senza contare che oggi è possibile certificarne tutta la filiera fino ai mulini, come facciamo noi, garantendo al consumatore un totale livello di tracciabilità, trasparenza e sostenibilità ad un prezzo decisamente accessibile”.

Unigrà è parte del sistema SMETA (Ethical Trade Initiative) per la responsabilità sociale ed è stata la prima azienda italiana a diventare membro della Tavola Rotonda sull’Olio di Palma Sostenibile (RSPO) nel 2007, riconoscendole il ruolo di principale autorità per l’individuazione di principi e criteri (RSPO P&C) condivisi per identificare la sostenibilità dell’olio di palma e dei suoi prodotti derivati. Gli standard RSPO sono per Unigrà il primo obiettivo da raggiungere.

Come membro RSPO, Unigrà impone che tutti i suoi fornitori siano anch’essi membri RSPO ed operino nel rispetto dei principi e dei criteri stabiliti dalla stessa organizzazione. Inoltre, l’azienda fa parte dell’Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile (UIOPS) ed è impegnata a garantire entro il 2020 la piena tracciabilità di tutto l’olio di palma utilizzato fino al mulino di produzione.

Ad oggi, la tracciabilità della filiera fino ai mulini si attesta al 96%, con un significativo progresso rispetto al 2015 (+18,5%). Per Unigrà, la tracciabilità dei prodotti costituisce un elemento cruciale per raggiungere solidi target di sostenibilità. La sfida è quella di essere in grado di tracciare completamente il prodotto fino alla piantagione di provenienza entro il 2020 (ad oggi siamo al 56%).

Si tratta di un passo importante verso una migliore attività di controllo basata sul monitoraggio, la trasparenza, la trasformazione e la successiva verifica. Gli obiettivi prefissati riguardano il divieto ai propri fornitori di olio di palma di intraprendere attività di disboscamento di foreste ad elevato stock di carbonio (HCS); utilizzare il fuoco per bonificare il terreno; costruire impianti sulle torbiere. Inoltre, sono volti a proteggere le specie animali minacciate, mantenendo aree ad alto valore di conservazione e biodiversità (HCV), e a riconoscere, rispettare e rafforzare i diritti dei lavoratori e delle comunità locali.

I progressi verso questi obiettivi vengono monitorati regolarmente e valutati da Enti esterni nell’ambito dei sistemi di gestione con i quali è certificata l’azienda (ISO14001, ISO9001 ed RSPO) ed in stretta collaborazione con i fornitori della multinazionale.

Unigrà ha intrapreso un serio cammino di sostenibilità iniziando a misurare gli impatti ambientali delle sue principali filiere vegetali secondo il rigoroso metodo LCA-EPD: un sistema oggettivo di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed ambientali e degli impatti potenziali associati ad un prodotto o processo lungo l’intero ciclo di vita, dalla pre-produzione alla dismissione finale. Questo comporta per l’azienda un approccio innovativo anche in termini di catena di custodia e tracciabilità.

Per saperne di più sulla policy per l’olio di palma sostenibile di Unigrà clicca qui