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24/06/2019

CALMA, CALMA, C’E’ OLIO DI PALMA SOSTENIBILE: BLOCCATA PUBBLICITA’ DENIGRATORIA

 

 

L’EFA NEWS – European Food Agency, ha pubblicato la notizia che il Giurì dello IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) ha ordinato il blocco della campagna dedicata alla promozione della Nocciolata Rigoni.

In particolare, il claim che conclude lo spot “Calma, calma, non c’è olio di palma”, come si legge nella sezione Decisioni del sito internet dello IAP, è  stato considerato denigratorio.

 “Il Giurì – recita la pronuncia n. 23/19 – esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che la pubblicità in esame è contraria all’art. 14 del Codice di Autodisciplina nei limiti di cui in motivazione e ne ordina la cessazione”.

L’articolo 14 del codice di autodisciplina stabilisce infatti che “È vietata ogni denigrazione delle attività, imprese o prodotti altrui, anche se non nominati.”.

In effetti, perché mai i consumatori dovrebbero perdere la calma di fronte ad un prodotto con olio di palma?

Che sia finalmente arrivato il momento di porre un freno all’uso ed abuso del claim senza olio di palma è ormai evidente, anche considerando il forte rallentamento del trend di crescita delle vendite dei prodotti senza, che emerge dalle ultime rilevazioni dell’Osservatorio Immagino. Per il “senza olio di palma”, da incrementi a due cifre registrati nel 2017 siamo passati ad un 3,8% nel 2018. Senza contare che il claim sta ormai sparendo da quasi tutte le pubblicità. Primi segnali di criticità di una politica commerciale che non sta piu premiando?

Chissà che questo trend da un lato ed una maggiore consapevolezza dei consumatori della scarsa rilevanza che tali claim hanno rispetto alla qualità e sicurezza dei prodotti posti in vendita dall’altro, non possano favorire il progressivo abbandono di politiche di marketing che si dimostrano sempre piu essere poco incisive e a rischio di sanzionamento. 

Ne beneficerebbero il libero mercato e la concorrenza leale, la filiera dell’olio di palma sostenibile – che tanto investe in qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale e sociale – e, soprattutto, i consumatori.