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09/04/2020

NUTRIZIONE SOSTENIBILE E OLIO DI PALMA

Il concetto di nutrizione sostenibile è stato posto al centro dell’agenda del prossimo decennio dall’ultimo  Rapporto sullo sviluppo sostenibile globale del 2019 delle Nazioni Unite . Ci si dovrà impegnare per “costruire sistemi alimentari sostenibili e modelli nutrizionali sani” per favorire il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Una sfida in cui l’olio di palma sostenibile può giocare un ruolo importante.

 

COSA SI INTENDE PER “NUTRIZIONE SOSTENIBILE”?

La FAO ha definito le diete sostenibili come:

Diete a basso impatto ambientale che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale e alla vita sana per le generazioni presenti e future. […] Sono protettive e rispettose della biodiversità e degli ecosistemi, accessibili, economicamente eque; adeguate sotto il profilo nutrizionale, sicure e sane con ottimizzazione delle risorse naturali e umane”.

Questo approccio olistico è essenziale per poter perseguire obiettivi di sostenibilità di lungo periodo. I miglioramenti nei regimi nutrizionali globali devono quindi essere accompagnati da una riduzione dell’impatto ambientale del cibo (in tutta la sua filiera, dalla produzione al consumo) e un aumento della resilienza del sistema alimentare ai cambiamenti climatici e ad altre potenziali criticità, tra cui instabilità politica e conflitti.

 

PERCHE’ L’OLIO DI PALMA HA UN RUOLO NELLA NUTRIZIONE SOSTENIBILE E NEL CONSEGUIMENTO DEGLI SDGs?

  1. La FAO stima che nel 2050 la crescita della popolazione mondiale causerà un incremento del 70% della domanda globale di cibo. Si assisterà inoltre ad una progressiva riduzione dei consumi di grassi animali a favore di quelli vegetali, la cui domanda potrebbe raggiungere circa 250-350 milioni di tonnellate l’anno, rispetto ai 170-180 milioni di tonnellate attuali.
  2. L’olio di palma, grazie alla straordinaria produttività della palma da olio e alla non-stagionalità dei raccolti, può essere la risposta alle esigenze nutrizionali globali. Già oggi con l’olio di palma si è in grado di soddisfare il 39,6% della domanda di oli vegetali utilizzando solamente il 7,4% delle terre (IUCN 2018).
  3. L’olio di palma ha un minor impatto ambientale. La resa media per ettaro è superiore alle 3 tonnellate, mentre quella degli oli alternativi è di gran lunga inferiore: 0,8 t/h per l’olio di colza, 0,7 t/h per l’olio di girasole, 0,5 t/h per l’olio di soia. Gli studi comparativi di Life Cycle Assessment (LCA) disponibili dimostrano che l’olio di palma è quello meno impattante sul suolo, sulle acque e in termini di emissioni di CO2. Ed i parametri migliorano ulteriormente quando si prende in considerazione un olio di palma certificato sostenibile.
  4. La disponibilità di olio di palma prodotto in modo sostenibile è in costante aumento grazie alla maggiore consapevolezza dei Paesi produttori e al crescente impegno delle aziende produttrici ad assicurare una gestione responsabile delle filiere. Come anche riconosciuto dal WWF circa il 70% delle aziende produttrici di beni di consumo contattate in occasione dell’ultimo Palm Oil Buyers Scorecard sono impegnate nell’utilizzare solamente olio di palma certificato sostenibile. Nel settore retail questo dato è anche superiore (80%).

 

L’OLIO DI PALMA NELLA DIETA PLANETARIA DI EAT-LANCET

Che l’olio di palma sostenibile abbia un ruolo strategico nella nutrizione sostenibile lo conferma anche il rapporto Food in the Anthropocene: the EAT-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems[1] della commissione EAT di The Lancet il cui obiettivo è fornire raccomandazioni per una dieta della salute planetaria in grado di nutrire in modo sano e sostenibile una popolazione mondiale di 10 miliardi di persone nel 2050, bilanciando l’esigenza di assicurare una sana alimentazione con quella di preservare l’ambiente e contrastare il cambiamento climatico tramite una azione multilivello:

  • sostanziale spostamento globale verso modelli dietetici salutari
  • riduzione degli sprechi alimentari
  • miglioramenti nelle pratiche di produzione agricola sostenibile fissando obiettivi-limite che minimizzino l’impronta ecologica (suolo, biodiversità, acqua, gas serra, azoto, fosforo)

Nella sua “dieta della salute planetaria” la Commissione Eat Lancet indica come fonte di grassi saturi aggiunti – nelle dosi raccomandate – proprio l’olio di palma sostenibile [2]perché rispetto alle altre fonti di grassi saturi, prevalentemente di origine animale, permette di soddisfare il fabbisogno mondiale usando meno terreno, riducendo così i livelli di deforestazione, energia, acqua e fertilizzanti. Inoltre la coltivazione delle palme da olio rappresenta per i paesi produttori un importante driver per lo sviluppo economico e sociale, migliorando l’accesso al cibo, all’assistenza sanitaria ed all’istruzione di qualità.

 

UN EQUILIBRIO DELICATO

Quando parliamo di nutrizione sostenibile è necessario considerare diversi aspetti. Dalle emissioni di CO2, alla tutela della biodiversità, all’esigenza di nutrire in modo sano miliardi di persone nei prossimi decenni. Garantire uno sviluppo socio-economico sostenibile mantenendo il delicato equilibrio tra tutti questi elementi sarà la sfida del futuro.

L’attuale sistema alimentare globale necessita di una nuova rivoluzione agricola fondata sull’intensificazione sostenibile e guidata dai principi della salvaguardia ambientale e dall’innovazione di sistema. Ciò significa nutrire la popolazione massimizzando la produttività dei terreni agricoli esistenti, attraverso l’attuazione di una politica di “deforestazione zero” e l’adozione di una strategia per la conservazione della biodiversità. Tutti obiettivi ben presenti nella strategia di sviluppo sostenibile della filiera dell’olio di palma sostenibile secondo i Principi e Criteri della Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO).

 

 

 

[1] Food in the Anthropocene: the EAT-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems Published January 16, 2019, DOI:https://doi.org/10.1016/S0140-6736(18)31788-4

[2] Table 1 Healthy reference diet, with possible ranges, for an intake of 2500 kcal/day – Food in the Anthropocene: the EAT-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems Published January 16, 2019, DOI:https://doi.org/10.1016/S0140-6736(18)31788-4