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22/03/2019

Olio di palma e bufale nelle etichette alimentari. Il grande inganno del “senza olio di palma”.

Ci possiamo sempre fidare di quello che viene riportato in etichetta? Il claim “senza olio di palma” è davvero sinonimo di prodotto più “salutare” e più “sostenibile”?

A queste domande ha risposto lo studio di For Free Choice Institute“Senza Olio di Palma, ma Più Saturi e Meno Sostenibili” – presentato lo scorso 21 marzo a Roma, nel corso di un convegno tenutosi presso la Camera dei Deputati, promosso in collaborazione con l’On. Beatrice Lorenzin, alla presenza di rappresentanti dell’industria, Autorità, associazioni di categoria, ngo e associazioni dei consumatori. L’analisi comparativa della sostenibilità ambientale e dei valori nutrizionali espressi sulle confezioni di 96 prodotti alimentari conferma che i prodotti con il claim “senza Olio di Palma” non sono più sostenibili e spesso non contengono meno grassi saturi.

I claim “senza” sono spesso utilizzati per indurre i consumatori a credere che l’assenza di un ingrediente renda il prodotto necessariamente migliore per la salute e per l’ambiente rispetto a quelli “con”. Dall’olio di palma al glutine, dal lattosio agli ogm e agli zuccheri aggiunti: sono molti gli ingredienti dei quali si pubblicizza l’assenza. La dicitura “senza” è il nuovo mantra alimentare, lo strumento che le imprese utilizzano per attirare, o forse illudere, i consumatori.

L’olio di palma rappresenta un caso emblematico di questa pratica. Lo si accusa di essere nocivo per la salute perché troppo ricco di grassi saturi e di essere poco sostenibile per l’ambiente in quanto unico responsabile della deforestazione e principale minaccia per la biodiversità e le comunità locali. L’etichetta “senza Olio di Palma” viene utilizzata per associare il prodotto ad una quantità inferiore di grassi saturi e ad una migliore sostenibilità ambientale e sociale.

Lo studio fornisce una comparazione tra 96 prodotti alimentari, suddivisi in 10 categorie merceologiche all’interno delle quali si confrontano i grassi totali e saturi presenti su 100 gr di prodotto Senza e Con olio di palma. Vengono inoltre analizzati alcuni dei più recenti studi internazionali sugli impatti ambientali e socio-economici dell’olio di palma e di altri oli vegetali. È emerso che, in realtà, la maggioranza dei prodotti con olio di palma hanno gli stessi livelli, se non addirittura inferiori, di grassi saturi rispetto a quelli che vantano la dicitura “senza olio di palma”. Inoltre, l’olio di palma risulta più sostenibile, rispetto ai suoi surrogati di origine vegetale e animale, anche grazie ad una resa per ettaro molto superiore alle sue alternative e al minore spreco di risorse per la sua coltivazione.

In conclusione, l’etichetta “senza Olio di Palma” rischia di essere fuorviante, in quanto fornisce al consumatore, emotivamente influenzabile, un’informazione non fondata su evidenze empiriche. Dello stesso parere anche gli altri esperti invitati ad approfondire la questione dal punto di vista della sostenibilità e della nutrizione, la D.ssa Maria Vincenza Chiriacò del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, la D.ssa Margot Logman, nurizionista e Segretario Generale della European Palm Oil Alliance, ed il Prof. Franco Casali del Centro Studi Ricerche “Enrico Fermi”, autore del libro “Scorie radioattive e olio di palma. Le bufale scientifiche hanno data di scadenza?”.

 

Per approfondire:

Olio di palma e salute

Olio di palma e ambiente