La perdita delle foreste primarie e della biodiversità sono, insieme al climate change, le due sfide ambientali principali. Nel 2019 il Global Forest Watch riporta che 11.9 milioni di ettari di foreste sono andate perse nei tropici. L’equivalente di un campo da calcio ogni 6 secondi. Dopo aver abbattuto foreste e boschi in Europa e in Nord America, dobbiamo necessariamente proteggere il polmone che ci resta e lottare contro la deforestazione. È essenziale sia per favorire il ciclo dell’ossigeno del pianeta sia per tutelare la biodiversità.
I progressi dell’Indonesia
Molti paesi, negli ultimi anni, hanno adottato politiche per la prevenzione e la tutela delle aree forestali protette. Un esempio è l’Indonesia. Pur classificandosi ancora il terzo paese nell’area tropicale per perdita di foresta primaria, dietro al Brasile e alla Repubblica Democratica del Congo, mentre nel mondo, invece, occupa il quinto posto dietro a Russia, Brasile, Canada e Stati Uniti, dal 2017, grazie ad una serie di azioni per ridurre la deforestazione, mostra una forte inversione di tendenza. Da 920 mila ettari di foresta pluviale persi nel 2016 a 373 mila nel 2017 (-60%), passando per i 339 mila nel 2018 e i 324 mila nel 2019 (-5%).
Gli strumenti contro la deforestazione
Com’è stato possibile raggiungere questo risultato?
Non solo lo Stato
Un insieme di ulteriori azioni da parte dei soggetti economici privati sono risultate efficaci nel ridurre poi la deforestazione. Un esempio sono le certificazioni come RSPO per l’industria dell’olio di palma. Un confronto con le aree non certificate ha dimostrato che RSPO ha ridotto la deforestazione del 33 %. Emblematica è anche la decisione dei governatori di Papua e Papua Ovest. Recentemente hanno firmato un impegno per conservare il 70% della terra nelle loro giurisdizioni, sede di alcune delle foreste meglio conservate del paese. Per continuare a sviluppare la propria economia guardano alla Costa Rica. La soluzione? L’Ecoturismo.
La diminuzione della deforestazione è stata notevole tale nonostante un’intensa stagione degli incendi che negli anni precedenti ha bruciato ampie aree boschive. Mentre alcuni dei danni causati da incendi potrebbero non essere ancora rilevati (si attendono dati 2020), i tre anni consecutivi indicano che l’Indonesia potrebbe essere sulla strada giusta.