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28/06/2023

Filiera dell’olio di palma già leader nella lotta alla deforestazione.

È una filiera dell’olio di palma responsabile e sempre più sostenibile quella che emerge dall’ultima edizione del Forest 500, il progetto di Global Canopy che analizza gli impegni assunti e implementati in materia di contrasto alla deforestazione e rispetto dei diritti umani da parte di 350 aziende e 150 istituzioni finanziarie tra quelle maggiormente esposte al rischio di deforestazione tropicale.

Al di là dei singoli risultati aziendali, quello che è importante evidenziare è che anche l’edizione 2023 del report conferma che quella dell’olio di palma è la filiera che più di tutte si sta prodigando.

Una notizia molto importante anche  in vista dell’entrata in vigore del nuovo regolamento per il contrasto alla deforestazione (EUDR) appena pubblicato, che ha introdotto l’obbligo di due diligence per gli operatori e i commercianti dell’UE per assicurare che i prodotti importati non siano collegati a deforestazione né degrado forestale e rispettino le normative locali.

Deforestazione Zero

Innanzitutto, quasi il 75% delle compagnie valutate per l’olio di palma hanno assunto impegni contro la deforestazione, compiendo i primi due imprescindibili passi per combattere il problema: riconoscerne l’esistenza e decidere di agire in merito fissando degli obiettivi. A parte il settore del legname, gli altri sono ancora indietro.

Le aziende valutate per l’olio di palma sono anche quelle che maggiormente esigono dalla loro supply chain la garanzia di approvvigionamenti deforestation-free per tutte le commodity a rischio trattate, e non solo per l’olio di palma.

deforestazione

Sostenibilità etico-sociale

La sostenibilità ambientale e quella etico-sociale sono evidentemente molto collegate. Avere in essere una policy Free and Prior Informed Consent (FPIC) è fondamentale e anche sotto questo aspetto la filiera dell’olio di palma si conferma in testa, con il 72% delle compagnie impegnate contro la deforestazione ad aver sottoscritto anche una politica FPIC per la tutela dei diritti delle comunità locali.

 

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Trasparenza e risultati

Prendere impegni non è sufficiente se poi non seguono azioni e monitoraggio e se i risultati conseguiti non vengono rendicontati. Le aziende valutate per l’olio di palma anche in questo caso sono risultate essere le più pronte a rendere pubblici i risultati indicando la percentuale del volume totale delle materie prime conforme ai propri obiettivi di zero-deforestazione.

Il 69% di quelle che hanno fissato degli impegni ha rendicontato il livello di raggiungimento degli obiettivi zero-deforestazione, con ben 36 compagnie che riportano approvvigionamenti di olio di palma compatibili al 100% con i propri impegni.

Si confermano quindi i risultati già rilevati nel 2022, quando la filiera dell’olio di palma aveva ottenuto il punteggio più alto non solo per gli impegni ma anche per reporting and implementation score. Anche secondo l’edizione del 2022 del rapporto infatti, la maggiore trasparenza sui progressi ottenuti riguardava gli approvvigionamenti di olio di palma, con 128 compagnie su 142 coinvolte attente a riportarli al pubblico.

 

Nonostante le campagne di (dis)informazione negative degli ultimi anni, non solo la filiera dell’olio di palma si dimostra quindi concretamente impegnata per la transizione verso una produzione sostenibile, ma risulta essere anche la più virtuosa e la più pronta, in linea generale, ad allinearsi alle nuove normative comunitarie. Ci sono alcuni gap da colmare e i margini di miglioramento sono ancora ampi, ma vanno giustamente riconosciuti gli importanti risultati conseguiti, che confermano che il settore è sulla strada giusta per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità richiesti.