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19/08/2021

GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’ ORANGO: L’OLIO DI PALMA SOSTENIBILE ALLEATO DELLA SALVAGUARDIA DELLA SPECIE SECONDO L’ORANGUTAN LAND TRUST

La Giornata Internazionale dell’ Orango come ogni anno è l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di trovare soluzioni urgenti per difendere e ripristinare l’habitat di questa specie.

Michelle Desilets, direttore esecutivo della ong ambientalista Orangutan Land Trust che dal 2021 è membro sostenitore dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, sottolinea il contributo che la produzione sostenibile dell’olio di palma può dare alla tutela delle foreste, della biodiversità e degli oranghi in particolare.

Michelle Desilets non nega il ruolo che la coltivazione della palma da olio in passato abbia avuto nel compromettere l’habitat degli oranghi, ma sottolinea che non è l’unica minaccia per questa specie. Anche la produzione di legname pregiato e di polpa di cellulosa e altre attività agricole sono state sviluppate su aree precedentemente occupate dalla foresta pluviale. Gli incendi accidentali, favoriti da particolari condizioni climatiche, l’attività mineraria, il bracconaggio e il commercio illegale di animali completano poi il quadro delle cause.

Il boicottaggio dell’olio di palma: falsa soluzione

“Boicottare l’olio di palma – ha affermato Desilets  – certamente non cambierà il modo in cui viene prodotto e non incoraggerà il necessario e progressivo miglioramento dei sistemi di certificazione come RSPO, delle procedure di verifica e della trasparenza delle catene di approvvigionamento. Ancor meno servirà a correggere o rimediare agli errori del passato. Non dimentichiamo che il sostentamento di milioni di persone dipende direttamente e indirettamente dall’olio di palma. Inoltre, la palma da olio è la coltura oleaginosa con la resa maggiore: sostituirla con altre aumenterebbe il fabbisogno di terreni e quindi non si farebbe che spostare il problema altrove. Il boicottaggio quindi avrebbe ripercussioni estremamente negative sia sull’economia locale che sul delicato equilibrio ambientale delle zone coinvolte.”

L’olio di palma sostenibile è la soluzione per proteggere l’orango

“Quindi – sottolinea Michelle Desilets- chiediamo ai coltivatori di palma da olio di porre fine alle pratiche distruttive associate alla produzione convenzionale, di adottare tutte le misure necessarie per prevenire futuri impatti negativi sull’ambiente e di investire in soluzioni che siano in armonia con la natura al fine di contribuire al ripristino degli ecosistemi. Chiediamo ai commercianti e agli acquirenti di olio di palma, inclusi produttori e catene della distribuzione, di approvvigionarsi immediatamente ed esclusivamente di olio di palma certificato sostenibile secondo una delle catene di custodia RSPO e di investire in progetti di ripristino dell’ecosistema. Chiediamo ai governi dei Paesi produttori e consumatori di sostenere le catene di approvvigionamento sostenibili e di contribuire essi stessi al ripristino dell’ecosistema. 

“Senza Olio di Palma” non salverà l’orango

E infine Michelle Desilets rivolge un appello a tutti i consumatori:

“Noi tutti possiamo fare la nostra parte, sostenendo le aziende virtuose e chiedendo a quelle che oggi non lo sono di porre fine alla distruzione degli ecosistemi e di mettere in atto misure per prevenire il degrado e rimediare agli errori del passato. Allontanarsi da un problema non equivale a contribuire alla sua soluzione, soprattutto se significa optare per oli alternativi meno sostenibili rischiando di generare un problema più grave. Pensiamo ad esempio a quei marchi e distributori che utilizzano il claim “senza olio di palma” semplicemente per ragioni di marketing, senza intraprendere alcuna azione concreta per rendere sostenibili le proprie catene di approvvigionamento.”