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14/02/2018

Il POIG pubblica la “Carta degli operatori commerciali e dei trasformatori” di olio di palma sostenibile

 
Il POIG (Palm Oil Innovation Group) è un’iniziativa alla quale aderiscono più realtà autorevoli (multi-stakeholder) che – partendo dai requisiti di RSPO – mira ad applicare criteri più stringenti a protezione delle foreste e delle comunità. Appartengono al POIG numerose aziende alimentari, ma anche molte ONG come, per esempio, Forest Peoples Programme, Greenpeace, International Labor Rights Forum, Oragutan Land Trust, Rainforest Action Network, Sumatran Orangutan Society e tante altre.
 
Il POIG, di recente, ha pubblicato la “Carta degli operatori commerciali e dei trasformatori” (Charter for Traders and Processors) di olio di palma.
 
LA SOSTENIBILITA’ AL CENTRO DEL PROGETTO

Con la Carta, sono stati elaborati una serie di strumenti di valutazione del rischio che permetteranno di ridurre significativamente le quantità di olio di palma legate alla deforestazione, allo sfruttamento dei diritti dei lavoratori e alla riduzione della biodiversità. Secondo questa Carta, gli operatori commerciali e i trasformatori di olio di palma dovranno rispettare, all’interno delle loro concessioni, tutti gli indicatori di sostenibilità elaborati dal POIG e ottenere la verifica di conformità da parte di enti indipendenti.
 
UNA POLITICA CHIARA DI APPROVVIGIONAMENTO RESPONSABILE

Gli operatori e i trasformatori dovranno sviluppare, entro un periodo di tempo definito, una strategia di approvvigionamento trasparente e innovativa per aumentare il volume di olio di palma sostenibile (così come definito dal POIG) da loro utilizzato, incoraggiando anche i fornitori di riferimento ad adottare la stessa strategia. In questo modo, gli operatori e i trasformatori controlleranno che i propri fornitori si conformino alla loro politica di approvvigionamento di olio di palma responsabile e, nel caso in cui questi ultimi non fossero disposti a intraprendere azioni correttive, potranno interrompere i contratti o avviare meccanismi di reclamo.
 
LA TRASPARENZA AL PRIMO POSTO: UNA LISTA PER IDENTIFICARE CHI E’ ATTENTO ALLA SOSTENIBILITA’

Per garantire maggiore trasparenza e tracciabilità dell’olio di palma, gli operatori e i trasformatori pubblicheranno sui propri siti la lista dei mulini, delle raffinerie e delle piantagioni della loro catena di approvvigionamento, chiedendo ai propri fornitori di fare altrettanto. Questa lista verrà poi aggiornata su base semestrale e includerà il nome, il luogo e il tipo di prodotto acquistato, così come il volume di olio di palma che è stato trasformato nei vari processi di lavorazione.
 
UN MESSAGGIO SU TUTTI: IL BOICOTTAGGIO NON E’ LA SOLUZIONE

Tutti i membri del POIG sono chiamati a promuovere l’olio di palma responsabile, facendo riferimento alla Carta del POIG. Un invito, quindi, quello a non boicottare tout court l’olio di palma, ma a sceglierlo sostenibile, che arriva anche – e soprattutto – dalle ONG ambientaliste di tutto il mondo che aderiscono al POIG e che da sempre si battono per un olio di palma prodotto senza pesare sull’ambiente, tutelando i diritti dei lavoratori e proteggendo la biodiversità.
 
POIG E RSPO

I membri del POIG condividono con RSPO l’impegno verso una sostenibilità sempre maggiore dell’olio di palma. Chi aderisce al POIG si impegna, inoltre, a migliorare ulteriormente gli standard di sostenibilità di RSPO e a lavorare per prevenire possibili criticità legate a questo ingrediente. Oltre all’attività costante di promozione e adozione di olio di palma sostenibile, il POIG ha sviluppato una procedura che permette di identificare l’olio di palma prodotto da realtà e aziende che operano in conformità con la Carta che è stata realizzata proprio partendo da Principi e Criteri (P&C) di RSPO. Le aziende che richiedono l’iscrizione devono avere almeno il 50% di olio di palma certificato RSPO e manifestare, al tempo stesso l’impegno a raggiungere il 100% entro due anni dall’ammissione. L’obiettivo del POIG non è quello di agire come un sistema di certificazione concorrente a RSPO, ma di sostenere questa realtà e altre organizzazioni per integrare le policy positive già esistenti all’interno della Carta.
 
E’ questo un ulteriore un grande passo nella direzione della sempre maggiore sostenibilità di questo ingrediente, che permetterà a un numero crescente di realtà di utilizzare un olio di palma realizzato nel pieno rispetto dell’ambiente, della biodiversità e della tutela dei lavoratori.