Comunicati

16/05/2019

“Italia e Olio di Palma Sostenibile: sfide e opportunità”, un evento RSPO, EPOA e UNIONE ITALIANA OLIO DI PALMA SOSTENIBILE

 

OLIO DI PALMA, IL FUTURO E’ NEL SOSTENIBILE

Le sfide e le opportunità per il mercato italiano: obiettivi di sostenibilità e obiettivi di marketing possono trovare una linea comune?

 

Milano, 16 maggio 2019 – A che punto siamo sull’utilizzo di olio di palma sostenibile in Italia? Quali sono le sfide e le opportunità per gli operatori di settore del mercato italiano? Come possono le aziende oggi comunicare le caratteristiche dell’olio di palma sostenibile dal punto di vista del suo contributo alla lotta alla deforestazione e al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), e scardinare i preconcetti e la disinformazione che dilagano su questo argomento?

Con l’obiettivo di rispondere a queste domande, si è tenuto martedì 7 maggio l’evento “Italia e Olio di Palma Sostenibile: sfide e opportunità”, organizzato da RSPO (Roundtable for Sustainable Palm Oil) in collaborazione con l’Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile, nata nel 2015 da un gruppo di Aziende e associazioni di categoria con lo scopo di promuovere attivamente la cultura della sostenibilità dell’olio di palma, ed EPOA (European Palm Oil Alliance).

Al dibattito sono intervenute realtà italiane e internazionali, attori chiave per il mercato dell’olio di palma sostenibile, come Ferrero e Unigrà per il comparto alimentare e il gruppo Intercos per il settore della cosmesi, insieme a Robeco, tra i primi gestori finanziari impegnati nella sostenibilità nel rispetto dei Principi per l’Investimento Responsabile (PRI).

Tenutosi in concomitanza con Tuttofood 2019 – l’esposizione internazionale dedicata agli operatori del settore agroalimentare – e Seeds & Chips – il summit dedicato alla food innovation – l’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto e dibattito tra gli operatori del settore, intervenuti numerosi per fare insieme il punto sullo scenario italiano, in vista del raggiungimento dell’obiettivo di approvvigionamento esclusivo di olio di palma sostenibile entro il 2020 ed ascoltare le testimonianze di aziende e organizzazioni impegnate, ognuna nel proprio ambito, a favorire questo importante processo di transizione.

Secondo gli ultimi dati disponibili, aggiornati al 2017, a livello globale circa il 19% dell’olio di palma prodotto è già certificato RSPO. Guardando all’UE, il 74% dell’olio di palma importato per i prodotti alimentari è già certificato RSPO ed il 99% è ora tracciabile fino agli oleifici. In Italia, si stima che almeno il 43% del totale dell’olio di palma utilizzato nel food sia già certificato RSPO, mentre il rimanente olio di palma proviene comunque da filiere sostenibili che rispettano i criteri NDPE (No Deforestation, no Peatland, no Exploitation).

Il mercato italiano rappresenta quindi per l’olio di palma sostenibile una sfida interessante. Ne è convinto anche il responsabile sostenibilità della European Palm Oil Alliance, Thijs Pasmans: “Dobbiamo cercare di migliorare la percezione dell’olio di palma sostenibile, in modo da aumentarne la domanda e incentivarne la produzione. La buona notizia è che le attività di promozione stanno diventando sempre più allineate e coordinate a livello europeo: esistono oggi oltre dieci alleanze nazionali per l’olio di palma sostenibile in Europa, tra cui l’Unione Italiana, e ne stanno nascendo altre. Attraverso l’iniziativa Sustainable Palm Oil Choice (SPOC) che presenteremo a breve, metteremo a disposizione una piattaforma dove le aziende, le ONG e gli altri stakeholder seriamente impegnati a favorire il passaggio verso l’olio di palma sostenibile potranno condividere le loro storie e far sentire la propria voce”.

 

Il punto di vista dei fornitori

 

La palma da olio garantisce il maggior raccolto di olio commestibile al mondo e allo stesso tempo restituisce la più alta resa per ettaro. Utilizza un’area coltivabile inferiore rispetto a quella destinata alla coltura di semi di girasole e addirittura 7 volte più piccola della superficie coltivata per la soia, con una produttività superiore a quella della somma delle due. Se pensiamo che negli ultimi 70 anni la popolazione del pianeta è aumentata di 1 miliardo di persone ogni 14 anni, è evidente che l’olio di palma sia la risposta più efficace alla crescente domanda di oli e grassi. Lo ha sottolineato Marcello Valenti, Responsabile Sostenibilità’ di UNIGRA’, importante realtà che opera nel settore della trasformazione e vendita di oli e grassi alimentari, margarine e semilavorati, che ha dichiarato: “Nonostante la palma da olio sia coltivata su appena lo 0,4% delle terre coltivate nel mondo, è essenziale che la produzione avvenga rispettando criteri di sostenibilità, con un’attenzione specifica agli impatti ambientali, sociali ed economici e ai rischi legati alla catena di fornitura dell’olio di palma. Unigrà considera gli standard RSPO come il primo obiettivo da raggiungere e riconosce in RSPO la principale autorità in grado di indicare principi e criteri (RSPO P & C) condivisi”.

 

Olio di palma sostenibile nell’industria alimentare

 

Molto stimolante l’intervento di Olivier Charrier, Head of Nutella Global Presidency FERRERO: “La nostra azienda è in prima linea nel promuovere la cultura dell’olio di palma sostenibile. Il nostro olio di palma è riconosciuto come una “best practice” da varie autorevoli ONG in quanto 100% certificato sostenibile secondo lo standard “segregato”, tracciabile al 100% fino ai mulini e al 98% fino alle piantagioni. Le nuove sfide che ci fissiamo per il futuro sono: il raggiungimento del 100% di tracciabilità fino alle piantagioni, la condivisione del nostro know-how con altri stakeholder per una filiera dell’olio di palma sempre più sostenibile, la comunicazione della nostra “best practice” di sostenibilità ai consumatori e la risoluzione del problema di immagine negativa dell’olio di palma, in maggiore parte infondata”.

 

 L’impegno del settore cosmesi

 

A rappresentare l’altro settore di utilizzo dell’olio di palma, quello della cosmesi, è intervenuta la Dr.ssa Silvia Boracchi – Direttore Scientifico Ager del Gruppo INTERCOS – che ha illustrato l’impegno dell’azienda nel fornire prodotti qualificati sia dal punto di vista ambientale che sociale. “Sono molto soddisfatta della riuscita dell’incontro e della trasparenza con cui è stato portato avanti il dibattito” – ha commentato – “Ritengo che per raggiungere conclusioni produttive e cambiamenti positivi sia necessario un confronto aperto e sincero tra gli operatori del settore e i vari stakeholder”.

 

La finanza sostenibile investe nell’olio di palma certificato

 

Anche il mondo della finanza sostiene la transizione verso un’industria dell’olio di palma sostenibile. Peter Van Der Werf, Director and Active Ownership di ROBECO, ha spiegato come, in qualità di Global Asset Manager, Robeco dal 2010 sia impegnata con i produttori di olio di palma, i commercianti e gli acquirenti, sui temi legati alla sostenibilità. “L’olio di palma è un ingrediente essenziale in molti beni di consumo. Essendo l’olio vegetale più efficiente e versatile, la sua coltivazione è altamente redditizia”, ha affermato Van Der Werf. “Noi incentiviamo la produzione sostenibile di olio di palma investendo solo in produttori che fanno parte di RSPO e che hanno certificato almeno il 20% delle loro piantagioni. Continueremo a impegnarci con le società produttrici di olio di palma e ci aspettiamo che certifichino il 50% delle loro piantagioni entro il 31 dicembre 2021, data a partire dalla quale alzeremo ulteriormente la barra”.

 

Bilancio positivo quindi per questa prima iniziativa che ha visto riuniti, dopo tante sterili polemiche e battaglie mediatiche, gli operatori italiani coinvolti nella filiera per parlare seriamente delle sfide e delle opportunità legate all’approvvigionamento responsabile dell’olio di palma.

Francesca Morgante, Market Development Manager per l’Europa di RSPO ha ribadito l’importanza di instaurare un dialogo continuo tra le parti: “Siamo stati molto felici di ascoltare gli importanti impegni presi dai nostri soci italiani durante l’incontro. Senza azioni concrete da parte di tutti gli attori della filiera dell’olio di palma, l’Europa faticherà a raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità. L’acquisto di crediti RSPO è un primo importante passo per coloro i quali vogliano impegnarsi verso un approvvigionamento sostenibile”.

 Sono molto soddisfatto dell’occasione di dialogo e confronto che questo evento ha rappresentato” – ha dichiarato Giuseppe Allocca, Presidente dell’Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile – “Migliorare la percezione dell’olio di palma da parte del mercato Italiano e creare condizioni più favorevoli alla diffusione del suo impiego è un obiettivo raggiungibile solo attraverso un consistente lavoro di squadra tra gli operatori del settore. Oggi, rispetto a qualche anno fa, i tempi sono maturi per cominciare a comunicare positivamente le opportunità, andando oltre ai pregiudizi. È importante però continuare a contrastare le campagne di boicottaggio e di marketing ingannevole, per far sì che dal claim “senza olio di palma” si passi finalmente al claim “con olio di palma sostenibile”.