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22/10/2018

LO STRANO CASO DEI PRODOTTI SENZA OLIO DI PALMA. COSA C’E’ DIETRO QUESTO FENOMENO?

 

Senza olio di palma: perché?” è questa la domanda che pone il prof. Agostino Macrì, dell’Unione Nazionale Consumatori, nel suo blog Sicurezza Alimentare, in riferimento al fenomeno dei prodotti alimentari che enfatizzano l’assenza dell’olio di palma sulle loro etichette.

Il Prof. Macrì ripercorrendo i punti salienti delle vicende che negli anni passati hanno portato alla strumentale demonizzazione dell’olio di palma, spiega come le accuse siano state negli anni di diversa natura: sicurezza, nutrizione, ambiente. Critiche di volta in volta smentite o che, nel caso dell’ambiente, hanno portato a dei correttivi e a dei miglioramenti.

In seguito a un parere del 2016 dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare riguardante la sicurezza dei cosiddetti contaminanti di processo che si possono formare quando gli oli vegetali non sono processati correttamente, molte aziende sostituirono l’olio di palma con altri oli vegetali al riparo dai riflettori, sfruttando commercialmente la situazione, mentre altre aziende decisero di mantenere l’olio di palma perché erano in grado di garantire la sicurezza dei loro prodotti.

Come è possibile spiegare questa differenza di comportamento? Secondo il Prof. Macrì la spiegazione è semplice ed ipotizza che una volta pubblicato il parere dell’EFSA molte aziende alimentari si preoccuparono del fatto che l’olio di palma che utilizzavano non potesse dare garanzie di sicurezza (forse anche perché avevano sottovalutato le problematiche di processo comuni agli oli vegetali), mentre altre aziende avevano già affrontato da tempo la questione e ed erano certe di utilizzare olio di palma sicuro per i loro consumatori. Le prime, per evitare qualsiasi possibile ripercussione negativa, si affrettarono a sostituire l’olio di palma con altri oli al riparo dai riflettori mediatici.  Le altre invece continuarono ad utilizzarlo.

Se l’ipotesi fosse corretta, continua Agostino Macrì, vorrebbe dire che le aziende che probabilmente per incuria non avevano tenuto sotto controllo le proprie materie prime si sono trasformati in paladini della sicurezza utilizzando abilmente la loro negligenza in un successo commerciale, senza tenere conto degli effettivi benefici per i consumatori.

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