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31/03/2020

Olio di palma certificato in crescita in Italia: lo conferma il Report 2019

La sfida dello sviluppo sostenibile si vince con l’olio di palma certificato. 

 

Sono sempre di più le aziende italiane che scelgono di usare olio di palma certificato sostenibile, in virtù di una maggiore consapevolezza degli innegabili plus che l’olio di palma certificato sostenibile assicura rispetto agli altri olii vegetali, non solo dal punto di vista ambientale e nutrizionale, ma anche per il suo impatto positivo sui Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite. E questo nonostante le pressanti campagne di boicottaggio ingiustificato dell’olio di palma.

Il Report 2019 dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile conferma la crescita dei volumi di olio di palma certificato sostenibile utilizzati nel nostro Paese. In Italia abbiamo consumato 1 milione e 253 mila tonnellate di olio di palma circa, di cui l’8% nel settore della cosmetica e dell’home care, il 14% nel settore alimentare e il 78% per usi tecnici industriali.

 

Utilizzo olio di palma in Italia - olio di palma certificato

Utilizzo olio di palma in Italia

 

Per quanto riguarda l’industria alimentare, il 64% dell’olio di palma utilizzato è già certificato dalla Round Table for Sustainable Palm Oil (RSPO); di questo il 45% è RSPO Segregato (fonti diverse certificate, è tenuto separato dall’olio di palma non certificato lungo tutta la catena di approvvigionamento); il 19% è RSPO Mass Balance (fonti certificate, ma è miscelato con olio di palma non certificato lungo la catena di approvvigionamento), mentre il restante 36% proviene comunque da catene di approvvigionamento che rispondono alle politiche NDPE (No Deforestation, No Peat, No Exploitation), ovvero non proveniente da deforestazione o da sfruttamento delle torbiere e rispettoso dei diritti dei lavoratori.

 

Olio di palma sostenibile nell'industria alimentare in Italia - olio di palma certificato

Olio di palma sostenibile nell’industria alimentare in Italia

 

CHI SCEGLIE OLIO DI PALMA CERTIFICATO SOSTENIBILE

 

L’Italia è il 5° paese al mondo per numero di aziende associate alla Round Table for Sustainable Palm Oil (RSPO), oltre 221 membri e 151 siti produttivi già Supply Chain Certified (SCC). Nel 2019 il numero è cresciuto di 34 unità (+18%) con 41 nuovi siti produttivi SCC e 13 nuove licenze per Traders & Distributors concesse rispetto all’anno precedente. Si tratta di aziende lungimiranti che hanno deciso di perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale, conciliando le ragioni del Profitto con la tutela dell’ambiente (Pianeta) ed il rispetto degli stakeholder all’interno e all’esterno dell’organizzazione (Persone), soprattutto nei PVS.

Non dimentichiamoci infatti che l’olio di palma rappresenta una primaria fonte di reddito per milioni di famiglie nelle zone equatoriali del pianeta, solitamente in via di sviluppo oltre a essere una risorsa chiave per garantire sussistenza alimentare a miliardi di persone.

 

La certificazione RSPO in Italia - olio di palma certificato

Fonte: RSPO https://rspo.org/members/all –  Aggiornato al 31-12-2019

 

OBIETTIVO 100% SOSTENIBILITÀ

Questo risultato è notevole, soprattutto se pensiamo che è stato raggiunto in pochi anni, nel pieno di una campagna di boicottaggio dell’olio di palma che ha scosso il mercato italiano. E dimostra che nonostante le fake news, le guerre commerciali e l’assenza di regole chiare, molti produttori hanno proseguito con convinzione o intrapreso la strada giusta, quella di approvvigionarsi esclusivamente di olio di palma certificato.

Tuttavia, non possiamo fermarci qui. L’obiettivo è quello della piena sostenibilità e c’è ancora un gap da colmare. E’ essenziale che tutti gli utilizzatori di olio di palma comprendano l’importanza di investire e premiare le filiere di produzione interamente sostenibili, e non solo per l’olio di palma.

Quella dell’olio di palma è la filiera più impegnata sul fronte della sostenibilità, con almeno 4 certificazioni internazionali e schemi di certificazione nazionali che molti paesi produttori hanno introdotto soprattutto per incentivare i piccoli produttori locali. In nessun’altra filiera si rileva un cosi alto numero di impegni, investimenti e misure.

Le grandi aziende multinazionali hanno la cultura e le risorse per investire nella piena sostenibilità, e infatti lo stanno facendo. Chi con risultati migliori e più rapidi, chi con più difficoltà e tempi lunghi. La sfida riguarda soprattutto i piccoli produttori. Qui la cultura della sostenibilità va sostenuta e stimolata. Ecco perché il boicottaggio dell’olio di palma è dannoso. Abbandonare l’olio di palma non mette questi piccoli produttori nelle condizioni di investire e innovare secondo criteri di sostenibilità. Al contrario, li abbandona al caos che produce disastri ambientali.

 

VERSO GLI SDGs

 

L’olio di palma certificato sostenibile risponde pienamente ai Sustainable Development Goal delle Nazioni Unite: garantisce un grasso salutare con una composizione equilibrata che può essere impiegato da solo o anche in combinazione con altri grassi, rispettoso degli eco-sistemi, e che promuove il benessere sociale e la prosperità economica.

Sono ormai tantissimi gli studi e le organizzazioni istituzionali e non governative che confermano che l’unica alternativa all’olio di palma è l’olio di palma sostenibile. Tra i piu recenti uno studio appena pubblicato dalla rivista Nature Sustainability (The viability and desirability of replacing palm oil) che conferma che non esistono altre alternative valide sotto il profilo economico e sociale, oltre che ambientale. Ad analoghe conclusioni, nell’ottica dell’alimentazione sostenibile, era giunta anche la Commissione EAT Lancet con il suo Report del 2019.

Persino le ONG ambientaliste, come Greenpeace e WWF riconoscono che non ci sono alternative valide all’olio di palma sostenibile e finalmente anche i media hanno iniziato a cambiare la narrativa.

 

L’UNICA STRADA DA SEGUIRE È QUELLA DELLA ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE

 

Questo è l’obiettivo dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile: promuovere la domanda di olio di palma proveniente da filiere certificate e incentivare i paesi produttori e soprattutto i piccoli produttori ad adottare standard adeguati. E’ necessario superare la logica del boicottaggio, che ha come unico risultato quello di allontanarci dagli SDGs negando una dieta accessibile per miliardi di persone e vanificare gli sforzi dei paesi produttori. Le conseguenze di questa politica miope non sono salute e sostenibilità, ma fame, povertà e maggiori impatti sull’ambiente e sul cambiamento climatico.

 

Per scaricare il Rapporto:

Report Annuale 2019 – Unione Olio di Palma Sostenibile (IT)

Annual Report 2019 – Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile (EN)