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11/04/2022

L’OLIO DI PALMA SOSTENIBILE SI RACCONTA A MARCA 2022

RSPO E UNIONE ITALIANA PER L’OLIO DI PALMA SOSTENIBILE vi aspettano al Padiglione 29 – Stand G34

 

Bologna, 11 aprile 2022 – La Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO) e l’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile saranno presenti a MARCA 2022, a Bologna, il 12-13 aprile 2022 per incontrare gli stakeholder e promuovere l’impiego esclusivo di olio di palma certificato sostenibile.

 

Dal 2004, RSPO riunisce produttori, distributori, rivenditori, investitori ed organizzazioni non governative per definire principi e criteri specifici per una produzione sostenibile e un utilizzo tracciabile dell’olio di palma certificato a livello globale. L’obiettivo è trasformare i mercati partendo dalla produzione, coinvolgendo i grandi distributori e fino al consumatore finale. Per questo, la certificazione RSPO richiede trasparenza e tracciabilità della catena di produzione a tutti i livelli. Il marchio RSPO consente ai consumatori di fare una scelta sostenibile, acquistando prodotti che usano olio di palma certificato.

 

La GDO ed i fornitori della MDD possono giocare un ruolo chiave per favorire la completa transizione verso modelli di sostenibilità nella catena del valore dell’olio di palma sostenibile, anche considerando il contatto diretto con il consumatore e il presidio del territorio. Il marchio RSPO garantisce una materia prima che non sia dannosa per la biodiversità e per gli ecosistemi e che garantisca il trattamento equo dei lavoratori secondo le norme locali e internazionali in materia di diritti del lavoro.

 

L’Italia con oltre 230 realtà associate a RSPO è al terzo posto in Europa. Per la maggior parte sono aziende del settore food e non food; tra i retailer associati ad RSPO, ricordiamo Carrefour, Aldi, Lidl, IKEA, Metro e Supermercati Cadoro (lista completa disponibile sul sito rspo.org/members/all).

 

L’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, nata nel 2015 per iniziativa di alcune Associazioni di categoria aderenti a Confindustria e primarie aziende nazionali e internazionali attive nei settori merceologici che utilizzano olio di palma, promuove l’impiego esclusivo di olio di palma sostenibile da parte del sistema produttivo nazionale ed offre  un’informazione corretta ed equilibrata, basata su evidenze scientifiche, per favorire l’utilizzo del solo olio di palma certificato sostenibile, che i dati dimostrano essere la migliore e unica alternativa all’olio di palma. La sua attività è da sempre ispirata a principi di trasparenza ed obiettività scientifica e si avvale del supporto di un Comitato Tecnico Scientifico interdisciplinare, che ha il compito di validare la correttezza scientifica dei messaggi diffusi.

 

C’è ancora molta strada da fare e, soprattutto in questo momento di crisi del mercato degli oli vegetali, è necessario continuare a procedere responsabilmente per non compromettere gli ottimi risultati già raggiunti dal sistema produttivo italiano, dove si stima che nel comparto alimentare attualmente oltre il 95% dell’olio di palma utilizzato provenga da fonti certificate.

 

All’orizzonte si preannunciano nuove norme comunitarie che puntano a controllare l’importazione di materie prime associate al rischio di deforestazione, imponendo agli operatori l’obbligo di accertarsi che le materie prime e i prodotti in questione non derivino da deforestazione, e siano accompagnati da una dichiarazione sulla due diligence. La proposta di regolamento riconosce il valore degli schemi di certificazione verificati da terze parti nelle procedure di valutazione del rischio degli operatori. Tutte le imprese dovranno adattare il proprio modello di business per gestire in modo adeguato i rischi in ambito ambientale e sociale. Ma non si tratta solo di compliance ma anche, e soprattutto, di responsabilità aziendale e di competitività.

 

Associarsi a RSPO, approvvigionarsi in maniera responsabile, e aderire all’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, sono i 3 step che i retailer italiani ed i loro fornitori possono compiere per confermare il proprio impegno nel porre fine alla deforestazione, prevenire il lavoro minorile, migliorare i mezzi di sussistenza degli agricoltori in tutto il mondo e garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e della comunità, contribuendo al raggiungimento degli SDGs e trasformando questo impegno in un asset strategico e una leva di comunicazione verso i propri clienti, sempre più attenti all’impatto ambientale ed etico dei loro acquisti.