L’olio di palma sostenibile, grazie a sue intrinseche caratteristiche, svolge un ruolo molto importante nella prevenzione degli sprechi. Lo ha sottolineato lo scorso 15 gennaio a Marca Vincenzo Tapella, Presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, in occasione dell’evento di lancio del progetto “Nutrizione sostenibile e lotta agli sprechi”, promosso da Cittadinanzattiva in collaborazione con il Centro di Ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica, che ha messo in luce la necessità di una forte azione di informazione e formazione dei cittadini consumatori, per supportare, con le loro scelte d’acquisto e con i loro comportamenti, i molteplici e irrinunciabili benefici connessi alla Nutrizione Sostenibile e ad un approccio Zero Waste.
Uno degli aspetti più rilevanti dell’olio di palma è la straordinaria efficienza produttiva della palma da olio, che ha una resa di quasi quattro tonnellate di olio per ettaro, contro le 0,7-0,8 tonnellate di colture come la soia o la colza. Questo riduce significativamente il consumo di suolo, acqua, pesticidi e fertilizzanti, contribuendo a una filiera agricola più sostenibile. Tale efficienza consente di soddisfare la domanda globale di oli vegetali con un impatto ambientale contenuto, favorendo al contempo una gestione responsabile delle risorse.
Una filiera “zero sprechi”
Un altro elemento distintivo della filiera dell’olio di palma è che adottando corrette pratiche, ad esempio integrando l’allevamento e altre colture nelle piantagioni e valorizzando i sottoprodotti, nulla viene sprecato:
Fonte: https://www.wur.nl/en/show-longread/palm-oil-could-be-much-more-sustainable.htm
Queste pratiche “zero waste” sono esempi concreto di economia circolare, in cui ogni risorsa è valorizzata e reintrodotta nel ciclo produttivo.
Filiera sostenibile e certificata
Negli ultimi anni, il modello dell’economia circolare si è affermato come elemento chiave per una trasformazione più sostenibile dell’industria dell’olio di palma. I produttori certificati secondo lo standard RSPO, che garantisce che la produzione dell’olio di palma avvenga nel rispetto di rigorosi standard ambientali e sociali si stanno impegnando ad adottare modelli di economia circolare e tecniche innovative per ridurre il consumo idrico e le emissioni di CO2, trasformando gli scarti di lavorazione in risorse utili, come fertilizzanti e energia rinnovabile.
Alcune soluzioni includono:
Produzione di biomassa ed energia rinnovabile:
Risparmio economico e nuove opportunità per i produttori:
Riduzione dell’impatto ambientale:
Fonte: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2352186423000469?via%3Dih
Riduzione degli sprechi alimentari
L’olio di palma contribuisce anche alla riduzione degli sprechi alimentari grazie alla sua stabilità naturale. Questa caratteristica consente di aumentare la resistenza all’ossidazione durante la conservazione e l’utilizzo in produzione, ma soprattutto la shelf life degli alimenti trasformati, riducendone il rischio di deterioramento e, di conseguenza, gli scarti nei punti vendita e presso i consumatori. Inoltre, la sua versatilità lo rende un ingrediente ideale per garantire una consistenza uniforme e una qualità costante nei prodotti da forno, negli snack, nelle creme e in molte altre categorie alimentari. Lo ha sottolineato recentemente anche il dr Giorgio Donegani in occasione del suo recente intervento al convegno “Olio di Palma Sostenibile: Oltre i Falsi Miti, la Soluzione che garantisce Qualità, Sicurezza e Rispetto per le Foreste e le Persone.
Un contributo essenziale ed irrinunciabile alla sicurezza alimentare globale
Grazie alla sua efficienza, versatilità e sostenibilità, l’olio di palma sostenibile rappresenta un pilastro fondamentale per la sicurezza alimentare globale. Adottando un modello di economia circolare contribuisce alla lotta contro il cambiamento climatico garantendo l’accesso a prodotti di qualità, riducendo gli sprechi lungo tutta la filiera, conciliando efficienza economica e tutela dell’ambiente.