“Inoltre, la produzione dell’olio di palma è ormai sempre più orientata verso la sostenibilità. La vera e fondamentale sfida futura globale è riuscire a supportare i paesi produttori nella transizione verso il 100% di produzione certificata, garantendo i volumi necessari a soddisfare la domanda globale in modo sostenibile. A fronte di problemi complessi, come quello della nutrizione sostenibile, le soluzioni sono necessariamente complesse e soprattutto multiple. Dobbiamo evitare di porre in contrapposizione le diverse opzioni. Al contrario, dobbiamo sviluppare – non in contraddizione ma in parallelo – sia la produzione dell’olio di palma che quella degli altri oli vegetali. Solo lavorando con tutta la gamma di oli disponibili possiamo aumentare la produzione e soddisfare la domanda crescente minimizzando l’impatto ambientale e massimizzando la disponibilità di cibo, garantendo cosi sicurezza alimentare ad una popolazione mondiale in crescita.“
L’olio di palma è stato purtroppo oggetto di una campagna mediatica di demonizzazione. Per questo la comunicazione riveste un ruolo fondamentale.
Come ha osservato il Prof. Carlo Alberto Pratesi, che ha moderato i due eventi: “Si è data la colpa ad una sola componente di un sistema alimentare senza avere l’attenzione di rivedere nel complesso tutto il sistema. Oggi sappiamo che non esistono cibi buoni e cibi cattivi, componenti giuste e componenti sbagliate. Bisogna puntare sulla varietà e la capacità di equilibrare i vari cibi in maniera da poter essere sostenibili, non sono soltanto dal punto di vista ambientale ma anche sociale ed economico. Abbiamo diverse evidenze che possono portare a considerare l’olio di palma un prodotto sostenibile, non solo da un punto di vista nutrizionale ma anche da un punto di vista ambientale. Quindi, si tratta di riportare al mercato queste evidenze scientifiche, modificando i pregiudizi.”