Anche quest’anno l’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile ha partecipato al Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso dall’ASviS organizzando un incontro online per sensibilizzare gli stakeholder sull’importanza di promuovere e sostenere lo sviluppo della filiera dell’olio di palma certificato sostenibile e sull’attuazione del Regolamento (UE) 2023/1115 (EUDR).
Venerdì 24 maggio, dalle ore 11:30 Pietro Paganini (Professore Associato John Cabot University e Presidente di Competere) ha moderato un autorevole panel di esperti composto da:
- Eva Alessi – Responsabile Sostenibilità WWF Italia
- Andrea Carrassi – Direttore Generale Associazione Italiana Industria Olearia (Assitol)
- Greta Castellini – Assistant Professor Università Cattolica del Sacro Cuore, EngageMind HUB
- Mauro Fontana – Presidente Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile
- Erik Meijaard – Co-chair IUCN Oil Crop Task Force, Borneo Futures
- Monica Tommasi – Presidente Amici della Terra
Soprattutto grazie all’impegno della comunità scientifica e delle organizzazioni non governative ambientali e sociali sta crescendo la consapevolezza che l’olio di palma, se prodotto in modo sostenibile, può essere una delle risorse chiave per rispondere alla crescente domanda di oli vegetali.
Lo conferma anche il rapporto
Exploring the future of vegetable oils. Oil crop implications – Fats, forests, forecasts, and futures appena pubblicato dalla
IUCN Oil Crops Task Force, i cui principali risultati sono stati illustrati da
Erik Meijaard. Il lavoro analizza gli impatti ambientali, sociali, economici e nutrizionali delle colture oleaginose, sfatando il mito che colture come la palma da olio, la soia o la colza siano intrinsecamente buone o cattive e dimostrando che tutto dipende dal modo in cui queste colture vengono coltivate, lavorate, commercializzate e consumate.
Secondo gli autori dello studio quindi sono le pratiche, non le piante, a fare la differenza. Proprio come sottolinea il titolo del webinar – Olio di Palma SOSTENIBILE. Una parola che fa la differenza. Anche per le Foreste – ispirato a sua volta alla headline della nuova campagna di comunicazione dell’Unione.
Della genesi di questa campagna ci ha parlato Greta Castellini, docente di Psicologia dei Consumi e Sostenibilità Ambientale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che insieme ad un team di esperti del Centro di Ricerca EngageMinds Hub, guidato dalla Prof. Guendalina Graffigna, ha lavorato al progetto di ricerca che ha poi portato alla sua creazione.
In un quadro normativo comunitario ed internazionale sempre più attento ai temi della sostenibilità ambientale e sociale e in vista dell’applicazione dell’EUDR, è essenziale che tutti collaborino per promuovere lo sviluppo della filiera dell’olio di palma sostenibile e supportare il percorso di attuazione del nuovo regolamento sui prodotti deforestation-free.
Un ruolo fondamentale per sensibilizzare tutti gli stakeholder lo rivestono naturalmente le ONG, come hanno spiegato Eva Alessi (WWF italia) e Monica Tommasi (Amici della Terra).
Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità di WWF Italia ha sottolineato la necessità di assicurare una produzione sostenibile dell’olio di palma, considerato una risorsa irrinuciabile per le sue caratteristiche, spiegando perché il boicottaggio non può essere considerato una soluzione sostenibile. Ha inoltre illustrato i principali risultati dell’ultima edizione del Palm Oil Buyers Scorecard, che valuta gli impegni ed i risultati del settore privato sul fronte degli approvvigionamenti di olio di palma sostenibile certificato RSPO.
Monica Tommasi, Presidente di Amici della Terra, ha ricordato l’impegno della sua organizzazione sul fronte della corretta informazione sulla tanto dibattuta questione dell’olio di palma, che si è tradotta anche nell’adesione in qualità di membro Sostenitore dell’Unione ed alla decisione di aderire alla campagna di comunicazione, insieme a Orangutan Land Trust, EngageMinds Hub/UniCatt, Solidaridad e RSPO.
Andrea Carrassi e Mauro Fontana hanno esposto invece il punto di vista degli operatori del settore, ai quali spetta il compito di continuare ad impegnarsi nella gestione responsabile delle catene di approvvigionamento di olio di palma e derivati e l’onere di conformarsi alle disposizioni dell’EUDR affrontando sfide complesse legate alla notevole incertezza dettata dalla carenza di linee guida e soluzioni tecniche adeguate. Sono state ricordati alcuni dei principali nodi da risolvere e l’esigenza di poter contare in tempi utili su alcuni importanti chiarimenti interpretativi e sulla messa a punto dei sistemi informatici da parte della Commissione Europea, in mancanza dei quali l’attuazione del regolamento da parte degli operatori sarebbe a rischio.E’ stata inoltre riaffermata la necessità di adottare misure volte ad evitare o almeno mitigare alcuni effetti indesiderati (quali ad esempio l’esclusione degli smallholder dalle catene di approvvigionamento) di un regolamento i cui principi e obiettivi generali restano in ogni caso assolutamente condivisibili ed irrinuciabili ed improcrastinabili, come hanno sottolineato anche le rappresentanti di WWF Italia e Amici della Terra.