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19/08/2023

Giornata Internazionale dell’Orango – Sostenibilità o Boicottaggio?

 

Il 19 agosto, nel mondo si celebra la Giornata Internazionale dell’Orango. E’ l’occasione per saperne di più sugli oranghi e sul loro habitat nella foresta pluviale e comprendere quali azioni possiamo intraprendere per proteggerli.

 

orango

Photo Credit: Orangutan Land Trust

 

MINACCE PER GLI ORANGHI

Le tre specie di oranghi che vivono nel Borneo e a Sumatra (rispettivamente in Malesia e in Indonesia) sono classificate come “specie in pericolo critico”. La principale minaccia per gli oranghi, oltre alla caccia, è rappresentata dalla conversione del loro habitat in piantagioni di palme da olio. L’estrazione di carbone, oro e minerali sta rapidamente diventando una minaccia per gli oranghi anche in molti altri territori.  Ogni anno, vaste aree dell’habitat degli oranghi vengono distrutte da incendi, alcuni dei quali appiccati intenzionalmente per predisporre il terreno per la palma da olio. Il commercio locale e internazionale di oranghi come animali domestici o di intrattenimento continua a decimarne il numero.

 

FOCUS SULL’IMPATTO DELL’OLIO DI PALMA SUGLI ORANGHI

La Malesia e l’Indonesia, gli unici luoghi in cui vivono gli oranghi, presentano le condizioni ideali per la coltivazione della palma da olio, ossia un clima tropicale con piogge abbondanti.  Questi due Paesi coprono quasi il 90% della produzione mondiale di olio di palma. Di conseguenza, l’habitat degli oranghi è stato sensibilmente frammentato dall’espansione della palma da olio. Quando le specie di oranghi vengono suddivise e isolate, lo scambio di materiale genetico per mantenere le popolazioni vitali si riduce. Avendo accesso limitato al cibo disponibile nella foresta, molti oranghi moriranno di fame. Alcuni cercheranno nutrimento nelle aziende agricole comunitarie e nelle piantagioni, dove spesso diventano vittime del conflitto tra uomo e fauna selvatica.

È importante capire esattamente dove gli oranghi e la palma da olio si sovrappongono, e in che modo gli oranghi si comportano e si adattano a questi paesaggi frammentati per sviluppare soluzioni efficaci e sostenibili. Gli scienziati ora sanno che, solo nel Borneo, ci sono 10.000 oranghi che vivono nelle aree destinate all’industria della palma da olio. Sanno che gli oranghi si spostano da una foresta all’altra all’interno di queste zone, e che possono sopravvivere in questi paesaggi finché c’è connettività e non vengono uccisi. Dunque, anziché rimuovere gli oranghi dalle piantagioni delle palme da olio per collocarli in centri di riabilitazione o trasferirli in altre foreste, sarebbe meglio favorire le condizioni per proteggerli al meglio dove si trovano.

 

SOLUZIONI: SOSTENIBILITÀ O BOICOTTAGGIO?

Non possiamo ignorare gli effetti devastanti che lo sviluppo non sostenibile delle piantagioni di palma da olio ha sortito sugli oranghi. Per tutelare gli oranghi, la cosa più importante che possiamo fare è puntare sulla richiesta di olio di palma sostenibile. In questo modo, sosteniamo quelle aziende che evitano la deforestazione, il disboscamento delle torbiere e lo sfruttamento: è questo il cambiamento che dobbiamo vedere sul campo.

Il boicottaggio generalizzato dell’olio di palma non rappresenta una soluzione. L’olio di palma è l’olio commestibile più consumato al mondo, e si trova nel 50% circa dei prodotti confezionati nei supermercati. La domanda di tutte le colture oleaginose commestibili continua a crescere, e l’olio di palma, che tra queste colture ha la resa maggiore, è versatile e sempre presente. Se un boicottaggio generalizzato dell’olio di palma che non operi una distinzione tra olio tradizionale e olio sostenibile prendesse effettivamente piede, traducendosi in una riduzione della produzione di olio di palma, allora subentrerebbero altre colture a basso rendimento. Nelle aree tropicali, la sostituzione della palma da olio con queste altre colture servirebbe soltanto a moltiplicare i rischi per le foreste pluviali sopravvissute e per la biodiversità al loro interno. È per questo motivo che i principali esperti di conservazione della natura e le ONG non supportano le alternative “Palm-free”, senza olio di palma. L’espressione “Palm-free” suggerisce che l’olio di palma non possa essere sostenibile, portando i consumatori a credere erroneamente che gli oli alternativi siano migliori. La migliore alternativa all’olio di palma è l’olio di palma sostenibile.

 

TUTTI POSSONO SVOLGERE UN RUOLO NELLA TUTELA DEGLI ORANGHI!

Circa il 20% della produzione mondiale di olio di palma è certificato RSPO. È necessario che tutti gli stakeholder facciano la propria parte se vogliamo che l’olio di palma sostenibile, “a misura di orango”, diventi la norma. Le istituzioni finanziarie devono favorire le aziende sostenibili, prendendo le distanze da quelle associate all’olio di palma non sostenibile. I produttori e i rivenditori di beni di consumo devono assicurarsi di rifornirsi esclusivamente di olio di palma sostenibile certificato al 100%.  Anche le ONG ambientali e sociali rivestono un ruolo nell’educare i propri sostenitori sulla necessità di scegliere olio di palma sostenibile.

I consumatori possono salvare gli oranghi ogni giorno, puntando sulla richiesta e sulla scelta esclusiva di prodotti contenenti olio di palma sostenibile. In questo modo, viene trasmesso un messaggio incisivo ai produttori e ai rivenditori: il cliente si aspetta che i prodotti che acquista non siano connessi alla deforestazione e alla perdita di biodiversità. Acquistando esclusivamente olio di palma sostenibile, queste aziende contribuiscono alla sopravvivenza dell’orango. Esistono molti strumenti per aiutare i consumatori nella scelta di prodotti sostenibili a base di olio di palma, come il WWF Palm Oil Scorecard (link).

 

Oggi, Giornata Internazionale dell’Orango, ti invitiamo a impegnarti OGNI giorno nella salvaguardia degli oranghi, supportando l’olio di palma sostenibile.

Per saperne di più: Orangutan Land Trust: Dichiarazione a favore dell’olio di palma sostenibile

 

 

 

A PROPOSITO DELL’ORANGUTAN LAND TRUST

L’Orangutan Land Trust lavora per fornire soluzioni sostenibili per la sopravvivenza a lungo termine dell’orango in natura. Oltre a promuovere catene del valore sostenibili dell’olio di palma, finanzia importanti attività di salvaguardia direttamente sul campo, tra cui la protezione e il rimboschimento delle foreste, la prevenzione e la lotta agli incendi, il recupero delle torbiere, la ricerca e gli studi sugli oranghi, il soccorso e il trasferimento degli oranghi e l’impegno della comunità. Dal 2020 è socio sostenitore dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile.

Maggiori informazioni sul sito www.forests4orangutans.org.