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05/10/2018

OLIO DI PALMA: SE NE PARLA A “TUTTA SALUTE” SU RAI TRE

 

Il Dottor Marco Silano (Responsabile dell’Unità Operativa Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità), ospite della puntata di Tutta Salute su Rai 3 di lunedì 1 ottobre, ha risposto a molte domande e ha parlato di alcuni luoghi comuni sull’olio di palma.

Abbiamo nuovamente un’autorevole voce di un vero esperto che porta la testimonianza diretta dell’Istituto Superiore di Sanità, che sull’olio di palma aveva già fatto chiarezza con un parere del febbraio 2016, sul quale si è troppo spesso riferito a sproposito.

Il dottor Silano anche se con un linguaggio un po’ tecnico, come sempre chiarisce che l’olio di palma non fa male e che la criticità è nel suo contenuto di grassi saturi, precisando però che sono presenti anche in numerosi altri alimenti, soprattutto quelli che provengono dal mondo animale (burro, carne, uova…).

Silano ribadisce quello che anche i nutrizionisti e l’OMS ci dicono da sempre:

–       i rischi e le problematiche derivano dalle quantità di acidi grassi saturi che si assumono complessivamente;

–       in una dieta bilanciata i grassi saturi non dovrebbero superare il 10% del totale delle calorie giornaliere ingerite.

“L’olio di palma è cancerogeno?” anche in questo caso il dottor Silano ci spiega che non è cosi, sfatando un luogo comune e infondato diffuso tra gli italiani, nonostante l’olio di palma sia l’olio vegetale più diffuso al mondo.

L’olio di palma di per sé non è assolutamente cancerogeno, il problema potrebbe crearsi solo se viene raffinato con processi industriali errati. In questo caso si possono sviluppare contaminanti di processo dannosi, ma ad oggi non si hanno basi scientifiche che ne dimostrino gli effetti sull’uomo. In ogni caso il problema non riguarda solo l’olio di palma ma tutti gli oli vegetali, ed inoltre i processi e il tasso di contaminanti sono severamente regolati da norme e leggi.

Si passa poi al tema dei prodotti “senza olio di palma” e di cosa in realtà viene usato per sostituire questo ingrediente. Silano specifica che le scelte dei consumatori, seppur libere, non dovrebbero basarsi sulla presenza o meno di un ingrediente piuttosto che di un altro, ma bensì sulla quantità percentuale di grassi saturi sul totale delle calorie.

Sta dicendo dunque che “senza olio di palma” non vuol dire necessariamente che si tratti di un prodotto migliore. Quindi, attirare l’attenzione del consumatore vantando l’assenza di olio di palma può essere fuorviante, soprattutto se a questo non corrisponde un miglior profilo grassi saturi direttamente imputabile alla sua sostituzione.

Infine si accenna al problema dell’impatto ambientale dell’olio di palma e il dottor Silano sottolinea che le criticità ambientali sono causa dell’uomo ed è quindi l’uomo che deve in generale migliorare la situazione, senza demonizzare alcun prodotto. Inoltre, per l’olio di palma si sta procedendo verso un mercato a zero impatto ambientale, tenendo conto che di per sé è una delle coltivazioni più sostenibili con resa migliore per ettaro e che necessita di meno pesticidi e meno energia e acqua rispetto alle coltivazioni di altri oli vegetali. Nel corso della successiva diretta Facebook (video) viene inoltre ricordata anche l’importanza dell’olio di palma per i paesi in via di sviluppo (Rapporto IUCN).