La biodiversità a rischio è il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2020, che, come ogni anno, si celebra il 5 giugno. Lo slogan “E’ il momento per la Natura” ci invita a riflettere su quanto sia cruciale per tutti noi preservare e tutelare le specie viventi del nostro Pianeta con azioni concrete.
E’ stato dimostrato che l’unica alternativa all’olio di palma è l’olio di palma certificato sostenibile, che rappresenta la soluzione più incisiva e di ampio respiro per salvaguardare le foreste tropicali e la biodiversità. Lo ha confermato in una lunga intervista anche Michelle Desilets, Direttore Esecutivo dell’Orangutan Land Trust, una ONG dedita a fornire soluzioni sostenibili per la sopravvivenza a lungo termine degli oranghi in natura.
Quale migliore occasione quindi della Giornata Mondiale dell’Ambiente, per proporre la seconda parte di questa interessante conversazione con Michelle – una delle attiviste con maggiore esperienza sul campo – alla quale abbiamo chiesto di spiegare meglio quali motivi che la portano ad affermare con tanta convinzione che la produzione sostenibile di olio di palma può tutelare la biodiversità e quali azioni dovrebbero compiere i consumatori per contribuire a salvare gli oranghi e le altre specie a rischio.
Michelle, qual’ è il ruolo dell’olio di palma sostenibile nella difesa della biodiversità e in particolare degli oranghi? Può spiegarci come è possibile generare ricadute positive per l’ambiente grazie alle piantagioni sostenibili?
Gli oranghi sopravvivono se ci sono le foreste, e quelle che ospitano gli oranghi sono tra gli ecosistemi più ricchi di biodiversità al mondo. Ecco allora che fermare la deforestazione è imprescindibile per la salvaguardia non solo degli oranghi, ma di milioni di altre specie, oltre che per favorire i servizi eco-sistemici forniti all’umanità proprio dalle foreste pluviali. L’olio di palma sostenibile è la chiave di volta nella protezione della foresta pluviale, dal momento che la RSPO vieta la deforestazione. Inoltre, i coltivatori membri della RSPO sono tenuti a preservare e addirittura potenziare le aree ad alto valore di conservazione all’interno delle piantagioni. La cattura e l’abbattimento di specie rare, minacciate o in pericolo, come gli oranghi, sono vietati dagli standard RSPO così come dalle normative vigenti in Indonesia e Malesia. Chi opera un’agricoltura non sostenibile contravviene a queste norme. Tramite la PONGO Alliance, collaboriamo con i coltivatori che adottano pratiche sostenibili per applicare soluzioni che vanno addirittura oltre i requisiti imposti da RSPO, con progetti volti alla creazione di paesaggi resilienti per la fauna selvatica e la popolazione locale. A tal fine, cerchiamo il modo di attribuire una funzione per la conservazione delle specie selvatiche anche ai territori che non sono aree protette. Per quanto riguarda in particolare gli oranghi, questo si traduce nel consentire loro di spostarsi in sicurezza all’interno di territori frammentati tra piantagioni di palma e altre destinazioni d’uso, sensibilizzare i proprietari terrieri e le autorità a non disturbare gli oranghi che vivono nelle foreste private, aumentare la connettività tra le patch forestali, favorire la disponibilità di fonti di cibo e porsi, nel conflitto tra uomo e fauna selvatica, a difesa di quest’ultima. Entro il prossimo anno, la PONGO Alliance proporrà alcune nuove Best Practice per la gestione degli oranghi che vivono in paesaggi misti di foresta e piantagioni di palma da olio, contribuendo così a sostenere la specie anche nelle zone a prevalenza agricola.
Quali sono le azioni più efficaci attraverso le quali i principali paesi importatori e consumatori possono contribuire alla salvaguardia degli oranghi ed in generale degli ecosistemi e delle comunità locali?
Per contribuire a salvare gli oranghi, lo strumento più importante nelle mani dei consumatori è quello di far capire chiaramente a marchi e grande distribuzione che non vogliono acquistare prodotti che contribuiscono alla deforestazione, alla perdita di biodiversità e alla violazione dei diritti umani. E possono farlo chiedendo olio di palma sostenibile. Scegliendo di approvvigionarsi solo di olio di palma sostenibile, le imprese utilizzatrici e la grande distribuzione a loro volta comunicano all’industria dell’olio di palma di non essere più disposti ad accettare un prodotto convenzionale. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente OLT invita tutti i marchi e i produttori a rifornirsi fin da ORA esclusivamente di olio di palma sostenibile certificato, attraverso uno o più dei quattro canali di approvvigionamento. Abbiamo constatato che, nonostante le promesse di produttori e commercianti di avere il 100% di CSPO entro il 2020, solo poche aziende sono sulla buona strada per raggiungere questo traguardo, e questo davvero non è giustificabile. Se i paesi consumatori non domandano olio di palma sostenibile, i coltivatori potrebbero decidere che non vale la pena rendere (o mantenere) sostenibile la sua produzione.
Naturalmente si può contribuire alla difesa degli oranghi anche tramite donazioni alle organizzazioni attive in questo ambito, come l’Orangutan Land Trust!
Quali sono i maggiori risultati raggiunti finora? E quali sono i vostri programmi per il futuro?
Negli ultimi anni abbiamo lavorato con grande impegno per arrivare all’adozione di uno standard di certificazione estremamente solido, che tenesse fede ai principi NDPE: no deforestazione, no torbiere, no sfruttamento. È un traguardo che abbiamo raggiunto a novembre del 2018. Da allora, il nostro obiettivo è stato l’implementazione di questo standard, per assicurarci che le aziende lo rispettino e lo utilizzino per ottenere la certificazione. L’obiettivo di OLT resta sempre quello di garantire che la produzione dell’olio di palma non abbia conseguenze negative per gli oranghi, ma in questo momento stiamo cercando di coinvolgere anche gli operatori a valle del processo perché indirizzino la domanda verso l’olio sostenibile, anziché quello convenzionale. Ci stiamo concentrando anche su campagne di informazione e sensibilizzazione nei paesi consumatori, collaborando con scuole e atenei, zoo e altri luoghi di attrazione turistica, anche attraverso i social media. In questa Giornata Mondiale dell’Ambiente, dedicata al tema della biodiversità, è importante per noi richiamare l’attenzione sui temi legati all’olio di palma ed incoraggiare i consumatori ad essere parte della soluzione del problema domandando esclusivamente olio di palma sostenibile.